Facebook sta affrontando nuove accuse che porteranno la società in tribunale. Sebbene la motivazione sia sempre legata alla privacy degli utenti, nello specifico questa volta affronterà accuse per aver raccolto illegalmente i dati biometrici degli utenti. Più nel dettaglio, sarebbe Instagram a finire sul banco degli imputati.
Il mese scorso, la società di social media si è offerta di pagare 650 milioni di dollari per risolvere una causa in cui è stata accusata di aver raccolto illegalmente dati biometrici attraverso uno strumento di tagging delle foto fornito agli utenti di Facebook.
Nella nuova causa, presentata lunedì scorso presso il tribunale statale di Redwood City, in California, la società è accusata di aver raccolto, archiviato e tratto profitto dai dati biometrici di oltre 100 milioni di utenti di Instagram, a loro insaputa o senza il loro consenso.
La pratica viola una legge sulla privacy dell’Illinois, che vieta la raccolta non autorizzata di dati biometrici. Secondo la legge, dunque, un’azienda può essere costretta a pagare 1.000 dollari per singola violazione o 5.000 dollari nel caso in cui venga provato l’utilizzo di tali dati in modo sconsiderato o intenzionale, dunque con dolo.
Solo all’inizio di quest’anno Facebook ha iniziato a informare gli utenti di Instagram della raccolta di dati biometrici, secondo quanto riportato nel ricorso. Al momento Facebook non ha risposto ad alcuna richiesta di commento.
La causa, come riporta Bloomberg, per gli addetti ai lavori, è quella rubricata Whalen v. Facebook, 20-civ-03346, pendente presso la Corte Superiore della California (Redwood City).
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