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Instagram suggerirà agli adolescenti pause per il loro benessere

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Instagram introdurrà misure che dovrebbero spingere gli utenti a stare lontano da contenuti potenzialmente dannosi per la loro salute mentale. Lo ha riferito Nick Clegg- vice presidente of global affairs di Facebook – spiegando che la piattaforma suggerirà ai più giovani delle pause per il proprio benessere.

La novità arriva sull’ondata di una pessima settimana per Facebook (prima le accuse della whistleblower davanti alle istituzioni americane, poi l’arrampicata sugli specchi di Zuckerberg sui contenuti dannosi pubblicati dalle piattaforme e poi il black-out livello mondiale di Facebook, Instagram e WhatsApp), con una nuova consapevolezza generale sul funzionamento e l’impatto che i social hanno sui suoi utenti.

“Introdurremo qualcosa che ritengo farà una notevole differenza”, ha riferito Clegg alla CNN, parlando di elementi di controllo pensati “per i teenager che guardano gli stessi contenuti in continuazione, contenuti che non sempre sono orientati al loro benessere, spingendoli a guardare altro”.

Oltre a monitorare le tipologie di contenuti visualizzati, Clegg ha riferito che verranno suggerite dei veri e propri break, invitando gli adolescenti a prendersi delle pause da Instagram.

Instagram Shop rende più semplici la ricerca dei prodotti e gli acquisti

Recentemente Facebook è stata chiamata dal Senato USA a riferire dell’impatto di Instagram e dei social network sui teenager. Documenti interni dell’azienda ottenuti da Wall Street Journal hanno rivelato che l’azienda è a conoscenza di effetti dei suoi prodotti sulla salute mentale degli adolescenti. Dall”inchiesta del Wall Street Journal (con dati che arrivano da ricerche inetrnet degli stessi social) emerge che il 32% delle adolescenti intervistate ha affermato che Instagram ha effetti negativi sulla percezione del loro corpo.

Facebook stava lavorando su un prodotto specifico per gli under 13, un lavoro che ora è stato messo in “pausa” in attesa di ulteriori confronti e analisi, non tanto per questioni di mercato, ma sociologiche, dopo avere compreso la necessità di lavorare con genitori, esperti, responsabili politici e autorità di regolamentazione.

Dopo le accuse della sua ex dipendente, Frances Haugen, ascoltata dal senato americano dove ha parlato di un’azienda che pensa solo al profitto, il CEO Mark Zuckerberg è intervenuto con una lettera interna ai dipendenti parlando di accuse illogiche. Secondo Zuckerberg da tempo l’azienda sta mettendo in pratica delle politiche che dovrebbero limitare al massimo i contenuti sconvenienti, perché nessun inserzionista ama collegare la propria immagine a questi ultimi.

Il clima a Menlo Park non è ad ogni modo dei migliori: Brendon Silverman, CEO di Crowdtangle – un tool che permette di misurare le interazioni dei post – ha inviato una mail di addio ai propri colleghi, ennesimo tassello di un mosaico che sembra sempre più perdere pezzi, per questioni legate a modalità di interazione che spingono gli utenti a vedere determinati tipi di contenuti. Facebook ultimamente ha anche bannato Louis Barclay, sviluppatore di Unfollow Everything, un’app che permetteva agli utenti di smettere di seguire automaticamente le pagine, favorendo una esperienza più “personalizzata” sulla piattaforma, puntando a risolvere il problema della dipendenza da feed di Facebook.

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