Dopo la scoperta alcuni giorni addietro che l’app InstaAgent, inviava all’insaputa dell’utente password dell’account Instagram a server sospetti, Instagram ha attivato delle regole molto più severe per gli sviluppatori che vogliono accedere alle sue API, boccando l’effettivo funzionamento di una serie di app che sfruttano la lettura dei suoi feed.
In un post sul sito degli sviluppatori si spiega che il social network che permette agli utenti di scattare foto, applicare filtri, e condividerle, non consente più alle app di terze parti di accedere alle API per i suoi feed, che queste sono chiuse e che di conseguenza app di terze parti in futuro saranno molto più limitate. Gli sviluppatori dovranno seguire nuove regole e sfruttare una modalità denominata Sandbox mode per sviluppare e testare app che usano le sue API.
La nuova politica metterà fine a varie app di dubbia utilità che promettono nuovi followers e funzionalità per tracciare chi segue l’utente o non lo segue più. Le app non potranno più sfruttare i “Mi piace”, le funzionalità di condivisione, accedere ai commenti; i programmi per lo scambio di follower non potranno sfruttare funzionalità diverse di analytics senza l’esplicito permesso di Instagram.
Giacché le varie app non avranno accesso completo ai feed Instagram, client legittimi quali Retro, Flow, Padgram, Webstagram, Instagreat e altri ancora non funzioneranno più correttamente. Instagram spiega di volere istituire “un ambiente più sostenibile costruito intorno ad esperienze autentiche sulla piattaforma”, offrendo all’utente maggiore controllo sui suoi contenuti.