Dal primo giugno Instagram ha ufficialmente attivato la nuova policy riguardo alla concessione delle sue API ad app e siti di terze parti, di fatto interrompendo l’accesso al suo feed (e a molte funzioni ad esso correlate) a buona parte delle applicazioni che fino ad oggi si interfacciavano con il social network fotografico.
L’annuncio era stato dato ufficialmente lo scorso novembre prevedendo l’entrata in vigore della nuova politica il 1 giugno 2016, dando circa sei mesi di tempo agli sviluppatori per adattarsi ai cambiamenti. Nella sostanza, con le nuove regole gli sviluppatori non potranno più accedere liberamente alle API e ai feed di Instagram, ma – a partire dallo scorso 3 dicembre – dovranno ottenere il permesso dall’azienda, permesso che pare venga concesso ormai in rare occasioni.
Così solo alcune ristrette categorie di app permettono di stampare le immagini dal feed, app che richiedono di importare le foto da usare come profilo, inserzionisti o marchi che richiedono analisi socio-demografiche sui follower e centri media (o editori) che vogliono sfruttare le immagini a scopo editoriale.
Finisce dunque l’era dei client non ufficiali di Instagram, ovvero tutte le applicazioni che consentivano di accedere al proprio feed per interagire con il social network esternamente, senza dover sfruttare l’app ufficiale. Questo provvedimento è nato dopo lo scandalo correlato ad InstaAgent, app di terze parti che inviava in maniera sospetta password Instagram a server poco “trasparenti”, ma è anche ovvio che Instagram vule capitalizzare al massimo l’utilizzo della sua app, per monetizzare traffico, visualizzazioni e tempo trascorso sulla piattaforma liberandosi di concorrenti di terze parti.
Allo stesso tempo gli sviluppatori del team di Instagram potranno concentrarsi su altre priorità, abbandonando le problematiche legate ai client di terze parti; alcune vecchie app sono ormai scomparse, mentre altre, come Gramfeed, hanno cambiato nome e funzionalità. Nel complesso il cambiamento dovrebbe però avere poco peso per gli utenti: molto raramente gli utenti fanno largo uso di client di terze parti
