Sono almeno sette anni (a tanto risale il nostro articolo più vecchio sull’argomento) che le persone chiedono a gran voce l’app di Instagram a misura di iPad, ma neanche il 2022 è l’anno buono. E il futuro da questo punto di vista non sembra in procinto di cambiare tanto presto.
Due anni fa l’amministratore delegato dell’azienda, Adam Mosseri, era tornato a parlarne spiegando che non c’erano abbastanza risorse da investire per quella che all’epoca non era affatto una priorità e poche ore fa, nuovamente chiamato in causa, ha ribadito la stessa linea, seppur trainata da motivazioni diverse.
Il fatto – scrive su Twitter in risposta a un tweet in cui star tech di YouTube Marques Brownlee faceva notare come fossimo nel 2022 e ad oggi ancora non c’era un’app di Instagram per iPad – è che sebbene sia una richiesta di molti, «non sono ancora abbastanza numerosi» per far sì che l’azienda ne prenda in seria considerazione lo sviluppo. «Speriamo di arrivarci, prima o poi, ma in questo momento stiamo lavorando a testa bassa su altre cose».
In realtà questa risposta si contraddice da sola perché se da una parte dice che non ci sono abbastanza utenti iPad per giustificare la creazione di un’app dedicata per il tablet, dall’altra fa sapere che l’azienda riceve molte richieste di questo tipo. Mosseri pare però riconoscere questa contraddizione e infatti cerca di contestualizzare le sue affermazioni attraverso due messaggi pubblicati successivamente.
In un tweet successivo ha così aggiunto che ci sono cose come «il supporto della modalità scura, i post programmati, un’app per iPad e l’eliminazione di una foto all’interno di una galleria» che lui chiama «finally features», come a dire che non esiste soltanto un’app più grande per rendere il servizio migliore.
In un terzo tweet ha spiegato che l’azienda «è più piccola di quanto si pensi» prendendo come esempio TikTok e YouTube, che «sono dei colossi» e facendo sapere che ogni volta che si implementa qualche cosa all’app si aggiunge uno strato al carico di lavoro, che non è poco visto che l’app «supporta iOS e Android» oltre ad avere un accesso tramite web e una versione leggera chiamata «IG Lite».
Insomma, come due anni fa, Instagram riconosce che in realtà non ci sarebbe abbastanza personale che possa lavorare a una app dedicata per iPad che è sì richiesta, ma non abbastanza.
Guardando i numeri però rimane difficile quantificare quanto grande dev’essere questa richiesta per far sì che Mosseri la prenda seriamente in considerazione: per esempio Apple in tutto il 2021 ha spedito oltre 51 milioni di iPad, e c’è da scommettere che una percentuale piuttosto alta di quegli utenti ha un account Instagram e vorrebbe poter utilizzare il servizio con un’app nativa piuttosto che tramite il pannello web.
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