La genialità di una applicazione sta nella sua semplicità e usabilità . In questi due settori, Inkiness è maestra. Creata da Fenrir, disponibile per adesso solo in giapponese e in inglese (ma lo sviluppatore è attivamente alla ricerca di aiuto per la traduzione in altre lingue) Inkiness è semplicemente geniale.
Il punto di partenza è l’idea di disegnare e scrivere appunti su fogli virtuali di block notes usando la punta di un dito. Fin qui niente di speciale. Ma cominciamo ad aggiungere che l’idea è simulare con accortezza il comportamento di una vera penna stilografica. Si sceglie quindi il verso (mancino o destro), si sceglie la risposta del pennino, si addomesticano poi i tratti, e il software impara a riconoscerci, addolcendo le nostre tremolanti curve in maniera tale che diventino vere curve. Il risultato? Scrittura, disegni, capacità espressiva: è come guidare con l’ABS, quel minimo di assistenza che rende più veloce e performante l’atto.
Una nota finale, per capire la semplicità solo apparente del progetto e l’arguzia di chi lo ha realizzato. Inkiness non ha una funzione di cancellatura, una gomma per cancellare digitale. Perché nella vita vera, quando si usa la stilografica sul foglio di carta, non esiste gomma che cancelli (tranne che le vecchie Papermate, ricordate?). Quindi, niente cancellature e via tutto buono alla prima. Altrimenti si butta via il foglietto digitale, proprio come si farebbe con quello vero, e si ricomincia.
Inkiness è disponibile su App Store a 2,39 euro.