Apple ha deciso di non rinnovare il contratto di enterprise licensing con VMware sfruttato nelle sue infrastrutture cloud per passare a KVM, soluzioni Open Source alternative alla virtualizzazione server di VMware. Lo riferisce il sito specialistico CRN il quale spiega di avere saputo della notizia da fonti multiple. Apple avrebbe sfruttato i meccanismi di virtualizzazione server e cloud management di VMware in sue varie infrastrutture informatiche. La decisione di annullare l’ELA (Enterprise License Agreement) arriva a un mese di distanza dal quale un rappresentante della Mela aveva verbalmente detto di essere d’accordo per estendere il contratto, firmato nel 2011 e rinnovato per due anni nel 2013.
Una delle fonti di CRN avrebbe riferito che i costi pagati da Apple ammontano a circa 20 milioni di dollari l’anno. La decisione di Apple potrebbe derivare da insoddisfazioni nelle condizioni di licenza di VMware offerti nell’ELA. KVM, abbreviazione di Kernel-based Virtual Machine, sta nel frattempo emergendo come alternativa a basso costo all’hypervisor ESXi di VMware. IBM, che ha siglato un importante accordo con Apple lo scorso anno, è uno dei maggiori sostenitori della tecnologia KVM, così come anche Red Hat. L’uso della tecnologie open-source KVM potrebbe consentire ad Apple risparmi notevoli nei costi di licenza e permettere di scalare le infrastrutture cloud alla stregua di quanto già fatto dai big del settore quali Amazon Web Services, Google e Facebook.
Qualche settimana addietro è stato reso noto che Apple sfrutta Mesos, un cluster manager open source per l’infrastruttura dedicata a Siri. Oltre a KVM, Apple avrebbe valutato anche l’uso di OpenStack, un insieme di tool open-source per la creazione di infrastrutture cloud come servizi e non è al momento chiaro se anche questa tecnologia verrà in qualche modo sfruttata. CRN indica che diversi clienti di VMware lamentano i costi eccessivi di licensing; anche l’esercito degli Stati Uniti (U.S. Army) avrebbe visto lievitare sensibilmente i costi di gestione di alcune strutture ma al momento non ha ad ogni modo abbondonato VMware.
IBM, Intel, HP, Red Hat, SUSE e altre aziende sono alcuni dei big che promuovono la Open Virtualization Alliance, un consorzio impegnato a favorire l’adozione di tecnologie di virtualizzazione aperte, tra cui Kernel-based Virtual Machine (KVM). l consorzio completa le comunità open source esistenti, gestendo lo sviluppo dell’hypervisor KVM e le funzionalità di gestione associate, che stanno dando vita a molte innovazioni tecnologiche.