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Infinity Blade: non è tutto oro quel che luccica

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Quando si parla di giochi per iPhone, iPod Touch o iPad, le qualità che il più delle volte vengono sottolineate sono la semplicità delle meccaniche, le idee innovative e la capacità di offrire brevi ma intense sessioni di gameplay. Eppure, l’unico motivo per cui Infinity Blade è diventato il titolo per iOS più atteso di sempre è da ricercare solo nel suo notevole comparto grafico. Fin dallo scorso settembre, quando venne annunciato con il nome di Project Sword in occasione della conferenza Apple, il primo gioco di Epic Games aveva catalizzato le attenzioni di pubblico e stampa per la sua grafica incredibile, supportata da una versione mobile del potente motore Unreal Engine 3. Epic Citadel, la demo tecnica pubblicata allo scopo di dare un assaggio dell’impatto visivo di Infinity Blade, aveva lasciato tutti a bocca aperta, sebbene la totale assenza di personaggi non giocanti ed elementi interattivi faceva chiaramente intuire che un gioco completo, con battaglie spettacolari e totale libertà di movimento, probabilmente non avrebbe mai visto luce nemmeno su iPhone 4. E, in effetti, solo ora che Infinity Blade è stato pubblicato ci si rende conto dei suoi pregi e, soprattutto, dei suoi limiti.

Ambientato in un imponente castello all’interno di un mondo medieval-fantasy, il titolo mette il giocatore nei panni di un guerriero senza volto e senza nome, con l’unica missione di sconfiggere il potente Re Dio e vendicare suo padre. L’ascesa al malvagio sire è però piena di ostacoli, e uno dopo l’altro bisognerà sconfiggere i suoi pericolosi servi, composti da assassini, guerrieri e addirittura enormi golem. Tra un combattimento e l’altro, tuttavia, non c’è alcuna libertà di esplorazione: l’interazione del giocatore con lo scenario si limita al limitato spostamento della telecamera, con l’unica possibilità di raccogliere denaro o aprire forzieri semplicemente toccandoli. Per il resto, Infinity Blade è un susseguirsi di scontri uno-contro-uno, intermezzati da brevissime scene scriptate. I combattimenti rappresentano quindi l’elemento principale dell’intero gioco, ma anche in questo caso i movimenti sono estremamente limitati: le meccaniche ricordano giochi cult come Punch-Out!! o Dragon’s Lair, in cui il giocatore doveva semplicemente premere i tasti giusti al momento giusto, evitando i colpi degli avversari e contrattaccando alla prima occasione buona. Quindi non c’è molto da imparare: a seconda di dove proviene l’attacco del nemico ci si può scansare a sinistra o a destra grazie a due frecce poste ai lati dello schermo, mentre si attacca con dei rapidi fendenti molto simili a quelli visti in altri titoli come Fruit Ninja. Fortunatamente Epic ha aggiunto qualche piccola variante: effettuando un attacco nella stessa direzione in cui proviene il colpo avversario è possibile effettuare una parata con la spada, mentre premendo un’icona al centro ci si protegge con lo scudo, sebbene quest’ultimo tenda a rovinarsi fino a diventare pressocché inutilizzabile fino alla fine dello scontro. Effettuare dei rapidissimi attacchi a casaccio, se all’inizio può sembrare la scelta migliore, presto si rivela una pessima idea: soprattutto ai livelli più avanzati, i nemici tendono a bloccare facilmente i colpi poco ponderati, contrattaccando all’istante e mettendo in seria difficoltà il giocatore. La strategia migliore è attendere che sia l’avversario a fare la prima mossa, ed evitare i suoi colpi finché non sarà abbastanza scoperto da permettere un potente contrattacco. Altra aggiunta piacevole è rappresentata dai super attacchi e dagli incantesimi: i primi permettono di stordire momentaneamente il nemico, lasciandolo inerme per qualche istante, mentre i secondi sono attivabili disegnando dei simboli sullo schermo. Si spazia da utili magie curative ad attacchi elementali, come incantesimi di fuoco, ghiaccio e fulmine, ma alcuni nemici potrebbero rivelarsi resistenti o deboli a determinati attacchi, rendendo quindi utile controllare le sue informazioni prima di cominciare una partita.

Ogni vittoria conferisce punti esperienza con i quali salire di livello e potenziare le proprie abilità, mentre il denaro ottenuto può essere utilizzato per acquistare nuove armi e armature. Si tratta di un sistema ruolistico assai semplificato, nonostante sia abbastanza stimolante da portare il giocatore ad acquistare ogni arma e potenziarla, anche perché, oltre ad avere chiari effetti in battaglia, elmi, scudi, spade e armature modificano esteticamente il proprio alter-ego. Il sistema di progressione è invece piuttosto curioso: se si viene sconfitti da uno qualsiasi dei servi del Re si può decidere se ricominciare dall’ultimo checkpoint o perdere definitivamente e tornare all’inizio del castello, ma se a uccidervi è proprio il Re Dio la partita terminerà, il vostro personaggio verrà sconfitto e il gioco ricomincerà mettendovi nei panni del figlio, tornato a vendicare suo padre. L’avventura vede così un susseguirsi di discendenze che ripetono esattamente le stesse azioni e gli stessi combattimenti, sebbene i nemici siano più potenti di volta in volta. Il nuovo eroe conserverà il livello e l’equipaggiamento del padre, permettendo così di potenziarlo ulteriormente e arrivare pronti al combattimento finale con il Re Dio, ma è proprio per questo motivo che, una volta sconfitto il temibile l’avversario, non ci saranno grossi motivi per ripetere l’avventura più e più volte. Un finale alternativo, obiettivi sbloccabili e equipaggiamenti da acquistare provano a mantenere alto l’interesse, ma alla fine la sensazione di incompletezza si taglia con un coltello. In chiusura, clamorosa nota di demerito per la localizzazione italiana, davvero pessima, inadeguata e piena di errori.

In attesa della modalità multigiocatore online, che dovrebbe arrivare con uno dei prossimi aggiornamenti dell’applicazione, Infinity Blade si dimostra un gioco con tanti muscoli ma poca sostanza. Assai divertente in alcuni momenti, sia chiaro, ma che, proprio come Rage HD di idSoftware, soffre chiaramente dei compromessi ai quali sono dovuti scendere gli sviluppatori per offrire ai giocatori una grafica mai vista prima su un dispositivo mobile. Infinity Blade è attualmente acquistabile su App Store al costo di 4,99€.

Pro
Grafica impressionante
Tante armi e armature da acquistare

Contro
C’è poca sostanza
Manca ancora la modalità multigiocatore
Localizzazione italiana oscena

Grafica 10
Storia 5
Audio 8
Giocabilità 5
totale 7

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