La prossima settimana potrebbero debuttare i nuovi iMac. A sostenerlo è un articolo pubblicato questa sera da AppleInsider che sembra prendere spunto da fonti legate ai team che si occupano di vendere grandi quantità di prodotti ad imprese e al mondo didattico.
Queste particolari categorie di clienti nelle scorse ore avrebbero ricevuto offerte per l’acquisto di all in one con ingenti sconti, una pratica che solitamente viene percorsa nel momento in cui Apple si appresta al lancio di un nuovo modello. Che, invece, l’arrivo delle nuove macchine sia imminente sarebbe frutto di una seconda deduzione: gli sconti avrebbero effetto solo per una settimana.
Il resto delle informazioni di AppleInsider non sono particolarmente nuove: si parla di una revisione estetica degli iMac, più sottili e maggiormente in linea sia con il nuovo trend aperto con il lancio dei nuovi MacBook Pro Unibody e con i Cinema Display basati su Led. Questa informazione (diffusa dalla società di ricerca Wedge Partners la passata settimana) è affiancata dalle voci ormai ricorrenti di un lettore Blu-ray e non precisate innovazioni nel campo dell’audio.
Nulla si dice dei processori forse perché al momento è difficile capire come Apple possa migliorare le prestazioni e le velocità nominali visto che Intel non ha nulla di pronto nella classe di chip (mobili e a basso consumo) usati fino ad oggi. Arrandale, il successore dell’attuale serie Nehalem (per altro non ancora usata nei MacBook Pro né nei desktop consumer) che avrebbe apparentemente le caratteristiche adatte, sia sotto il profilo del consumo che delle prestazioni, è ancora distante alcune settimane.
Una opportunità viene però offerta dal Clarksfield, l’evoluzione quad-core di Nehalem. Nonostante la velocità massima del chip (in versione 920XM) sia di ‘soli’ 2 GHz, grazie a Turbo Boost (una sorta di overclocking dinamico e gestito in maniera intelligente dalla macchina )si possono raggiungere i 3,2 GHz sul singolo core. Il consumo, sensibilmente superiore dal punto di vista nominale a quello del T9900 o E8435 (come viene chiamata la versione per Apple) usato ad oggi (da 45 a 55W contro 35 a 45W) nella realtà , grazie al fatto che viene eliminato il North Bridge, è solo di poco superiore; per altro il consumo in una macchina come l’iMac non sarebbe certo così fondamentale come lo è nei portatili che fanno uso di una battere. Apple sembra quindi avere strada spianata nell’adozione di Clarksfield negli iMac.
Ma se Clarksfield sembra avere la possibilità di essere il processore dei prossimi iMac, determinando un rinnovo dei chip che manca dall’aprile del 2008, non è detto che Apple compia questa scelta. Avere certezze, come ben sa chi segue da anni le cose di casa Apple, quando si tratta di prevedere le mosse di Cupertino è sempre piuttosto imprudente.