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Indiscrezione: Apple tratta l’acquisto di ARM

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Apple è interessata ad acquistare ARM. Questa l’indiscrezione che ha cominciato a circolare nel corso delle ultime ore negli ambienti finanziari londinesi e che progressivamente sta prendendo quota su varie testate on line. L’informazione è finita in pasto allo stampa dopo che è stata ripresa da The London Evening Standard che l’ha raccolta da alcuni operatori di borsa.

Secondo le voci più accreditate Apple avrebbe offerto per ARM 8 miliardi di dollari, circa 5 miliardi di sterline, una cifra molto elevata che potrebbe intaccare le riserve in contanti e investimenti a breve termine di Cupertino (circa 40 miliardi di dollari), ma che non sarebbe sconsiderata alla luce di quello che potrebbe significare l’acquisizione di ARM. La società di Cambridge, di cui alle origini per altro Apple fu di fatto la fondatrice con Acorn Computer e VLSI Technology, è la fornitrice delle tecnologie su cui sono costruiti tutti i più recenti smartphone. Sono suoi i nuclei di base di chip Samsung, Qualcomm, Texas Instruments, solo per citare qualche produttore di semiconduttori, che muovono i telefoni Android e diversi cellulari di fascia alta e anche Windows Mobile come i Toshiba G910 ma anche i Blackberry; sono di ARM le tecnologie di molti dei tablet in arrivo nei prossimi mesi.

In pratica controllando ARM Apple potrebbe controllare il mondo della mobilità e, probabilmente, costringere i suoi concorrenti o fare scelte diverse in fatto di semiconduttori (il che è potrebbe causare ripercussioni per anni assegnandole un vantaggio di proporzioni epiche prima che qualcuno possa avvicinarsi a quel che ha fatto ARM) oppure a sottostare alla sua tabella di marcia, ovvero accettare che sia lei a dettare chi e quando otterrà le nuove tecnologie in corso di sviluppo.

Fino a qualche tempo fa l’ipotesi di Apple interessata ad una realtà come ARM sarebbe stata non credibile, ma sono sempre più frequenti i segnali di un forte sbilanciamento di Cupertino verso il mondo dei processori. Il principale punto interrogativo verte sul costo e sulle dimensioni di ARM; come accennato Apple ha il denaro che serve per pagare per l’acquisizione della società inglese, ma fino ad oggi ha sempre preferito usare la liquidità per acquistare piccole società che pongono pochi problemi in fatto di gestione della transizione, incorporazione di assetti e personale, rapporti con fornitori e clienti. Lo stesso Jobs ha sottolineato in più di un’occasione che il forziere è a disposizione per questi scopi. Ma certo l’opportunità di cambiare la scena nel mondo degli smartphones e della piattaforma mobile in genere, innescando un processo rivoluzionario, potrebbe essere una quelle cose che potrebbe spingere i vertici di Apple a cambiare idea.

Al momento è difficile dire quanto questa indiscrezione sia fondata; per ora si tratta di poco più di una indiscrezione che, comunque gli investitori hanno preso sul serio visto che il titolo ARM è balzato dell’8% al London Stock Exchange. Vedremo se la voce prenderà corpo nel corso delle prossime ore o si sgonfierà, quel che è certo è che per oggi molti giornalisti e molti analisti saranno impegnati a lavorare intorno ad essa.

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