La vicenda della falsa notizia sul ritardo di iPhone e Leopard potrebbe non essere finita con la smentita di Apple. Risvolti giudiziari anche a carattere penale con salatissime sanzioni economiche attenderebbero dietro l’angolo se, come sospettano alcuni media americani, la Sec dovesse dare corso ad una indagine formale e determinasse che nella diffusione dell’indiscrezione c’è stato del dolo e in particolare la volontà di manipolare l’andamento del titolo Apple in borsa.
Le basi per lanciare un’inchiesta, come notano diversi media, ci sono tutte visto l’impatto che la notizia ha avuto sulle azioni e conseguentemente sulle tasche degli investitori.
In pochi minuti AAPL ha bruciato 4 milioni di dollari di capitalizzazione scendendo del 5% dal suo massimo di giornata in soli 7 minuti. Nei pochi istanti in cui il titolo è sceso sotto i 105$, 5 meno dei massimi storici, sono passate di mano ben 2,2 milioni di azioni; nei 23 minuti dal lancio della notizia alla smentita di Apple sono state comprate o vendute 15 milioni di azioni, il 60% del normale volume di una giornata in meno di mezzora. In questo scenario molti azionisti, presi dal panico, ci hanno perso (alcuni blog raccontano di un investitore che ha venduto mentre il titolo scendeva ben 5 milioni in azioni Apple), ma altri ci hanno guadagnato, comprando a livelli di prezzo favorevoli e potenzialmente realizzando nel corso della giornata un plusvalore di centinaia di migliaia di dollari.
La Sec potrebbe lanciare l’inchiesta per capire se la diffusione dell’indiscrezione sia stata pianificata meticolosamente proprio per trarne profitto. Se così fosse si tratterebbe di un atto molto grave che la legislazione americana punisce con il carcere e il risarcimento delle vittime.
L’inchiesta, su cui per ora la Sec non si pronuncia, potrebbe partire dall’analisi del messaggio di posta ricevuto da Engadget, messaggio che il sito sostiene essere stato inviato a tutti i dipendenti Apple (e da uno di questi girato alla redazione). Cupertino non ha spiegato in alcun modo come sia stato possibile inviare un messaggio definito come “falso” a tutti i dipendenti e come sia stato possibile mascherarne l’identità rendendolo identico anche nel mittente ai bollettini interni di Apple. Tra le ipotesi circola anche quella di una compromissione di qualcuno dei server interni della società californiana, il che sarebbe decisamente inquietante.