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Indagine antitrust sulle case discografiche per gli accordi con Apple Music

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I procuratori generali di New York e Connecticut stanno conducendo un’inchiesta antitrust congiunta riguardo i negoziati di Apple con le case discografiche per il nuovo servizio di musica in streaming Apple Music.

In una lettera inviata a Eric T. Schneiderman, procuratore generale di New York, Universal Music Group ha confermato di stare partecipando alle trattative per Apple Music. “UMG condivide con il Procuratore Generale la volontà di impegnarsi per un mercato solido e competitivo con i servizi di musica in streaming nel miglior interesse sia degli artisti, sia dei consumatori, così come dei servizi e delle società che offrono contenuti, confermando una lunga tradizione in tal senso”. È quanto si legge in lettera riportata da The New York Times. “Siamo lieti di avere fornito ai Procuratori Generali informazioni a dimostrazione di tale condotta. Sappiamo che, premesse queste osservazioni, i Procuratori Generali, non avranno per il momento alcuna intenzione di eseguire ulteriori accertamenti su UMG a questo proposito”.

La nota, rivolta anche al procuratore generale del Connecticut, George Jepsen, nega ogni illecito da parte di Universal. La casa discografica non ha siglato accordi con Apple, Sony Music o Warner Music che ostacolerebbero gli esistenti servizi per lo streaming gratuito di musica.

“Continueremo a monitorare questo mercato per garantire che i consumatori e la concorrenza siano protetti” ha dichiarato Jepsen.

Le indagini cercano di capire se Apple abbia influenzato o in qualche modo tramato con le etichette discografiche per eliminare il sostegno ai servizi di musica in streaming competitor di Apple Music. Simili azioni potrebbero favorire Apple nell’emergente mercato in questione, avvantaggiandola ingiustamente rispetto a concorrenti quali Spotify e Pandora che propongono servizi supportati da annunci pubblicitari.

Il servizio di musica in streaming Apple Music è stato annunciato l’8 giugno in concomitanza dell’annuale conferenza per sviluppatori della Mela. Sarà disponibile dal 30 giugno per iPhone, iPad, iPod touch, Mac e PC. È possibile iscriversi gratuitamente al servizio per tre mesi; dopo questo periodo, è prevista un’iscrizione mensile di $9,99. Sarà inoltre disponibile un’iscrizione per famiglie, che fornirà il servizio a un massimo di sei famigliari a $14,99 al mese. Prodotti dei competitor quali Spotify sfruttano il cosiddetto modello “freemium” che consiste nell’uso di pubblicità nella versione base e il pagamento per la variante Premium.

Sia Schneiderman, sia Jepsen sono stati coinvolti nel procedimento antitrust che riguardava gli ebook e nel quale la Mela è stata accusata di avere alzato in accordo con cinque editori il prezzo dei libri elettronici, operando per colpire la rivale Amazon con il modello “agenzia”, una modalità con la quale è l’editore a fissare il prezzo, impegnandosi ad applicarlo universalmente.

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