à partita una inchiesta antitrust per Intel. A dare la comunicazione è la stessa Intel, con un annuncio formale nel quale si rende noto che il titolare dell’inchiesta, la Federal Trade Commission, ha messo sotto la lente d’ingrandimento la politica dei prezzi applicata ai suoi clienti, con sconti al di sotto del prezzo di costruzione dei chip ed incentivi economici in cambio dell’abbandono di linee di computer con processori AMD. Il sospetto è che grazie a queste politiche possibili solo grazie ad una posizione dominante, Intel abbia distorto a svantaggio dei consumatori le dinamiche del mercato, abbattendo la reale possibilità di competere di AMD.
L’inchiesta è autorizzata dal presidente della FTC William Kovacic e fa seguito ad alcuni mesi di indagine informale mai portata alla formalizzazione dal suo predecessore Deborah P. Majoras. Quest’ultima era stata l’artefice dell’accordo tra il dipartimento di giustizia e Microsoft che aveva di fatto portato all’archiviazione del caso che ha coinvolto e portato alla condanna il colosso di Redmond. La Majoras aveva mediato ottendo per Microsoft condizioni molto più favorevoli di quelle che erano state imposte dai giudici.
Intel ha espresso fiducia sull’esito dell’inchiesta, sottolineando di ritenere le sue pratiche in linea con le leggi che regolano il mercato americano sottolineando l vitalità della concorrenza. ‘Ora – ha detto Thomas M. McCoy, responsabile degli affari legali di AMD – dovrà rispondere alla Federal Trade Commission, il che è la strada più appropriata per determinare l’impatto delle pratiche di Intel sui consumatori americani e il business della tecnologia’
Intel è sotto inchiesta anche in Europa per lo stesso motivo. In Corea giusto ieri la società di Santa Clara è stata multata per 25,4 milioni di dollari per avere convinto a suon di sconti Samsung e altri produttori di PC minori a non usare i processori di AMD. L’avversaria di Intel ha aperto anche un caso civile che dovrebbe essere discusso nel 2010 presso la corte distrettuale del Delaware.