Google proibito e inaccessibile. Questa la, presumibilmente sgradita, sorpresa che si sono trovati ad affrontare nel fine settimana le decine di milioni di appassionati della rete che risiedono nel paese asiatico.
La decisione di bloccare l’accesso a Google, il più popolare dei motori di ricerca, pur non ancora confermata ufficialmente dalle autorità locali, si dovrebbe far risalire alla dichiarata volontà di bloccare la visione di siti ritenuti “sgraditi” al governo.
La decisione di bloccare la visione di alcuni siti non è sicuramente nuova per la Cina. Diversi siti di notizie non sono accessibili per i navigatori cinesi e la censura delle idee e dei contenuti dei siti locali non é sicuramente una novità ma è la prima volta che viene bloccato un sito che si occupa esclusivamente di ricerche.
La decisione di bloccare Google, molto usto nel popoloso paese asiatico per la sua semplicità e la capacità di fare ricerche anche in lingua cinese, sarebbe stata presa, secondo alcune fonti locali, per il fatto che può condurre ad esplorare siti con contenuto pornografico, associati al movimento spirituale fuori legge Falun Gong e ad informazioni ritenute pericolose per la sicurezza nazionale.