Se nelle vostre tasche c’è sempre un iPhone 11 Pro (o anche le altre versioni, ovviamente), siete nella posizione di dotarvi anche di altri due strumenti estremamente utili e assolutamente funzionali, prodotti sempre da Apple: AirPods Pro e Apple Watch.
AirPods Pro
A differenza delle AirPods normali di prima e seconda generazione, le Pro (che abbiamo recensito qui e che acquistate su Amazon da questo link) richiedono un paio di attenzioni in più ma offrono molto di più. Dal punto di vista di chi viaggia sono lo strumento perfetto: compatte, stanno sempre nel taschino dei jeans, hanno una autonomia adatta anche a spostamenti più lunghi (e utilizzano lo stesso cavetto per la ricarica, vedi sotto) ma al tempo stesso introducono le due modalità di funzionamento oltre a quella tradizionale senza riduzione del rumore.
C’è infatti sia la “normale” riduzione del rumore, che isola molto bene, sia quella che Apple chiama “Ambiente” (e altri chiamano “trasparente”, che invece sfrutta i microfoni esterni per inserire un po’ di rumore nelle cuffie. Serve a contrastare l’effetto silenzio generato meccanicamente dalle cuffie inserite nelle orecchie e permette di restare consapevoli di cosa succede attorno a noi ad esempio quando si cammina in strada.
Le cuffie di Apple sono perfette per ambienti rumorosi come il treno, l’aereo, la metropolitana, ma anche ambienti di studio o di coworking (o banalmente uffici open space rumorosi). Molto consigliate anche se hanno un prezzo importante. Bisogna fare attenzione alla calibrazione iniziale per capire quale sia il gommino più adatto alle nostre orecchie e poi non abusarne per troppe ore di fila, perché soprattutto se la musica è troppo alta come tutti gli auricolari possono creare problemi all’udito. Inoltre, per chi non vuole sentire musica o podcast, ricordiamo che esistono sorgenti di musica rilassante o rumore gradevole che aiutano a rilassarsi o a concentrarsi. Infine, l’altra attenzione, quando si viaggi, è di non addormentarsi con le cuffie alle orecchie perché sono comunque leggere e c’è il rischio di perderle se l’orecchio va a contatto con il sedile su cui stiamo dormendo.
Apple Watch
Viaggiando si apprezza ancora di più l’orologio di Apple. Sia la versione con connessione LTE (sfruttabile solo per chi ha Vodafone come operatore, in Italia) che senza. Con l’orologio di Apple è possibile ridurre moltissimo il bisogno di estrarre il telefono di tasca, e vedere notifiche, prendere telefonate, rispondere a messaggi più semplici. Ma anche sfruttare le app per la salute, usare le mappe, poter avere varie informazioni sull’ambiente circostante. Anche pagare, ovviamente con Apple Pay: nei contesti di viaggio, in cui di solito ci sono dei bagagli che impicciano, poter fare tutto con il polso senza bisogno di tirare fuori portafoglio o telefonino si è rilevato più di una volta una scelta vincente e molto, molto comoda.
La manutenzione: l’Apple Watch richiede di essere caricato ogni giorno e mezzo circa. Il segreto, che vale anche per gli AirPods e in generale per tutti i dispositivi, è di caricarlo più di frequente, nel caso del watch mezz’ora tutte le sere magari a cena, perché le moderne batterie perdono autonomia quando vengono scaricate e ricaricate completamente molte volte. Invece cariche di pochi punti percentuali più di frequente aumentano l’autonomia. Se poi arrivasse AirPower, sarebbe ancora più comodo.
Per caricare in viaggio ci sono varie soluzioni, segnaliamo qui UGREEN, che permette di ricaricare velocemente il watch per poco tempo. Si può attaccare al MacBook o a un powerbank. Con 5V e 1A permette di ricaricare l’orologio da zero a cento in due ore. Infine un trucco per l’uso di Apple Watch in viaggio: se andate nelle Impostazioni dell’orologio e nel campo Accessibilità, trovate la voce “Rintocchi”, che permette di avere un segnale discreto, anche solo di vibrazione, ogni ora, mezz’ora o quindici minuti a piacere. Utilissimo non solo in viaggio.
Smart Battery Case
La prima soluzione “su misura” per iPhone – ma solo per il vostro modello – è quella della Smart Battery Case. Apple ha appena rilanciato il modello per la serie per la serie 11 e 11 Pro, che si aggancia direttamente al telefono. Proprio per questo, pur essendo in grado di supportare gli auricolari EarPod con cavetto Lightning (quelli di serie) e avendo un pulsante ad hoc per scattare le fotografie, è un po’ “totalizzante”.
E soprattutto, dura quanto dura il telefono. Nella nostra esperienza di utenti iPhone 11 Pro, cioè il “piccolo” della nuova famiglia 2019 di smartphone della casa di Cupertino, la durata della batteria è decisamente buona. Apple lo aveva detto sin dal principio e, avendo l’accortezza soprattutto di limare i servizi di localizzazione inutili nell’apposito pannello delle Impostazioni/Privacy/Localizzazione, si possono fare quasi due giorni senza grandi problemi.
Se però avete un utilizzo più intensivo e concentrato sul telefono, e soprattutto non volete portarvi dietro un powerbank separato perché non contate di ricaricare nessun altro dispositivo a parte il vostro telefono, questa soluzione è la più elegante e piacevole (la superficie di silicone è liscia e piacevole al tatto) ma al tempo stesso tra le più robuste: dà il 50% in più di carica, a un prezzo però non economico. Di buono c’è che è compatibile con la ricarica QI e la ricarica veloce Usb-PD.
Un powerbank per tutti: PowerCore 10000 di Anker
Se invece avete bisogno di più energia e anche di poter caricare altri dispositivi, è facile che vi serva un powerbank con porta Usb-A e Usb-C. Tra questi, quello che ci ha colpito (e ci piace di più) è il mini powerbank PowerCore 10000 di Anker. Non è il più piccolo di tutti ma sicuramente ha delle caratteristiche molto interessanti. È un compagno di viaggio ideale per un iPhone viste le dimensioni molto ridotte e la capacità di ricarica evoluta. Infatti con la possibilità di sfruttare la PD si ricarica velocemente: utilizzando un serbatoio da 10mila mAh (un iPhone XS Max ha una batteria da3174 mAh, ad esempio) e sfruttando un trasferimento da 18W, un iPhone XS Max si ricarica in un’ora e 40 minuti circa.
La presenza di una porta Usb-C permette di caricare un apparecchio esterno di questo tipo e può essere utilizzata anche per la ricarica della batteria stessa (che va più veloce di una micro-Usb, limitata a 10W). I tempi di ricarica della batteria sono di circa 2 ore e 45 minuti a circa 16W.
Caricabatteria da viaggio velocissimi
Qui c’è il trucco: gli iPhone adoperano ancora la porta Lightning, ma a partire da quelli in commercio adesso (iPhone 11 e 11 Pro) Apple mette dei caricabatterie Usb-C. In questo modo si può utilizzare il cavetto Usb-C a Lightning, che Apple vende anche separatamente nel suo store (o che si trova di terze parti su Amazon). Con questo cavetto possiamo comprare anche un caricabatterie Usb-C “puro” di buona qualità. Ne abbiamo provati due e li troviamo entrambi molto buoni: il primo è l’Anker Atom PD1 da 30 Watt (utile per caricare anche un iPad, ad esempio) e l’altro è il 18W Power Delivery di Aukey che è ultracompatto ed economico, e permette di avere buoni risultati anche con gli iPad, se ci si attrezza di apposito cavetto Lightning a Usb-C. Ma quale conviene comprare? Guardate qui sotto.
Il polipo che salva la vita
L’unico difetto che riusciamo a trovargli è sono le lunghezze dei cavi, anzi le “cortezze”. Ma in realtà questi “polipi” servono a una e una sola cosa: fare da smistatori per differenti tipi di porte solo in alimentazione. I dati non passano (o passano solo su micro Usb) ma sono ottimi per poter connettere alimentatori e powerbank con standard diversi e apparecchi da caricare diversi. La presenza di Usb-C, Lightning e micro-Usb, oltre alla Usb-A, permette di gestire tutto, dalle cuffie AirPods Pro, sino al telefono passando anche per accessori che utilizzano la micro Usb. Su Amazon consigliamo la serie di Xoopar, colorata ma molto divertente e assolutamente funzionale.
Bonus: la cover definitiva fronte-retro
Se non state usando la cover che fa anche da batteria di Apple, e non volete usare quelle in pelle o in silicone dell’azienda, c’è un intero mondo di possibili alternative.
A parte il generale consiglio di fare in modo che siano con i “bordi alti” (l’unica vera protezione per il vetro frontale, più ancora della pellicola infrangibile) sono molto belle e piacevoli le covert magnetiche fronte-retro, prodotte da varie aziende: abbiamo trovato questa (anche a prova di spioni da dietro la spalla, ideale per chi sta spesso sui mezzi pubblici) e infine questa piuttosto buone.