L’iPhone come passaporto e anche come patente. Dopo CarKey – tecnologia che trasforma iPhone in chiave avanzata per l’auto – il prossimo obiettivo di Apple è trasformare il telefono in un sistema sicuro da usare al posto dei tradizionali documenti di riconoscimento, lasciando a casa passaporto, carta di identità ma anche la tessera della biblioteca, skypass e documenti di riconoscimento in generale.
Il sito Appleinsider ha individuato una serie di brevetti della Casa di Cupertino nei quali si fa riferimento alla possibilità di confermare la “veridicità” di chi si sta identificando permettendo di memorizzare o trasmettere e confermare la validità dell’identità. Apple non usa la parola iPhone; parla in generale di dispositivi con i quali la tecnologia potrebbe essere usata ma è ovvio che lo smartpone è il dispositivo perfetto per la tecnologia in questione.
In uno dei brevetti si spiega che la veridicità di un documento potrebbe essere convalidata da un server sulla base di controlli con un fornitore di verifiche dell’identità che agisce separatamente dal server e anche legare la veridicità a quel particolare dispositivo. Un iPhone potrebbe esser ein grado di tarsmettere in modo sicuro alcune forme di documenti di identità; se il proprietario del dispositivo è già verificato, potrebbe essere possibile anche confermare la propria identità usando sensori biometrici nell’Apple Watch.
Il brevetto di Apple sembra fare riferimento principalmente ai passaporti ma, come accennato, potrebbe essere usato per altri ambiti, un meccanismo di identità digitale che consentirebbe di identificare in modo sicuro e univoco l’utente, utilizzabile con vari fornitori di servizi.
Nel brevetto si illustrano varie funzionalità come ad esempio la possibilità di scegliere modelli opt-in (il consenso previo e volontario) per fornire l’identità e dettagli tecnici su come trasferire i dati in modo sicuro. In cinque diversi brevetti (ma tutti simili) nei quali si fa riferimento a questa tecnologia sono citati Christopher Sharp e Gianpaolo Fasoli, entrambi i quali risultano già citati in atri brevetti legati alla verifica dei dati con meccanismi di elaborazione indipendenti dal dispositivo.
L’ide di usare l’iPhone come passaporto non è nuova e già nel 2018 era stato individuato un diverso brevetto. molti governi ora prevedono vari documenti di riconoscimento in grado di memorizzare informazioni di identificazione utilizzabili per effettuare l’autenticazione. Il passaporto elettronico, ad esempio, contiene un microchip posto all’interno della copertina. Il microchip rende possibile l’identificazione univoca del viaggiatore (nome, cognome, data di nascita e altri dettagli) mediante un semplice passaggio del documento sopra un lettore ottico. In iOS 13 sono integrate funzionalità che permettono di sfruttare già ora l’iPhone come documento di identità, patente, chiave per hotel.
Come sempre ricordiamo che Apple deposita e registra ogni anno centinaia di brevetti e non sempre questi si trasformano in prodotti che poi vengono effettivamente commercializzati. Per conoscere tutte le novità sui brevetti Apple, fate riferimento alla nostra sezione dedicata.