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Anche in Turchia vogliono alternative all’App Store

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La Commissione Turca sulla competizione ha avviato una indagine sui contratti stipulati da Apple con gli sviluppatori e l’impossibilità per questi ultimi di offrire agli utenti sistemi di pagamento alternativi all’App Store.

Lo riferisce Reuters spiegando che la l’indagine è stata avviata nell’ambito di una revisione dei dispositivi smart mobile e dei software per questi ultimi.

La Commissione Turca sulla competizione è l’autorità che si occupa di regolamentazione della concorrenza, con l’obiettivo di “prevenire minacce al processo concorrenziale nei mercati per beni e servizi”, con ampi poteri conferiti dalla legge.

Le contestazioni mosse a Apple sono probabilmente simili a quelle che hanno portato a cambiamenti per iOS, Safari e l’App Store nell’Unione Europea, al fine di conformarsi al Digital Markets Act (DMA). Con l’aggiornamento a iOS 17.4, Apple ha integrato modifiche che includono, tra le altre cose, nuove opzioni per l’elaborazione di pagamenti nelle app e la distribuzione di app per iOS.

Apple aveva a suo tempo sottolineato che nuove opzioni per l’elaborazione dei pagamenti e il download delle app su iOS aprono nuove vie d’ingresso per malware, frodi, truffe, contenuti illeciti e dannosi, e altre minacce per la privacy e la sicurezza. Sono state previste nuove forme di protezioni (inclusa la “notarizzazione”, ovvero l’autenticazione delle app), e nuove opzioni consentono di distribuire app iOS da app marketplace alternativi, gli sviluppatori possono usare strumenti e API che consentono agli di offrire le proprie app iOS in download da app marketplace esterni.

Bozza automatica

Nell’Unione europea Apple offre ora nuove opzioni per elaborare i pagamenti tramite link a siti esterni che consentono all’utente di completare la transazione per l’acquisto di beni o servizi digitali sul sito web esterno dello sviluppatore. Gli sviluppatori possono anche informare gli utenti dei Paesi UE di eventuali promozioni, sconti e altre offerte disponibili al di fuori delle loro app.

Simili possibilità potrebbero essere offerte anche in Turchia e altri Paesi (es. Regno Unito e Giappone) dove si sta indagando o sono allo studio leggi che obbligheranno Apple a consentire l’uso di App Store e sistemi di pagamento in-app alternativi all’App Store. Nonostante gli obblighi, nell’UE Apple al momento sta facendo di tutto per “soffocare” gli App Store alternativi…

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