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In strada i RoboTaxi di Didi Chuxing, l’anti-Uber cinese a partecipazione Apple

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Nel 2016 Apple ha investito 1 miliardo di dollari in Didi Chuxing, società cinese rivale di Uber che gestisce più di 11 milioni corse al giorno e serve 300 milioni di clienti.

Jean Liu, presidente di Didi, nel corso di una riunione con gli investitori ha a suo tempo spiegato che le due aziende possono trarre benefici l’una dall’altra per quanto riguarda “prodotti, tecnologie, marketing e molti altri livelli”.

Apple da tempo lavora sul cosiddetto Project Titan e tra gli obiettivi delle sue tecnologie per la guida autonoma ci sono anche società come la cinese Didi Chuxing.

Il sito PatentlyApple riferisce che Shanghai è diventata la prima città a rilasciare autorizzazioni alle aziende che si occupano di veicoli connessi e “intelligenti”, permettendo l’avvio di progetti per la guida autonoma in reali scenari urbani. Si tratta di test cruciali che permetteranno l’arrivo di robotaxi commerciali, veicoli senza conducente in grado di portare a destinazione il cliente.

Tra le prime aziende ad avere ricevuto autorizzazioni specifiche, ci sono le aziende automobilistiche SAIC Motor, BMW, ma anche Didi Chuxing, con progetti che verranno lanciati nel grande distretto di Jiading. I licenziatari possono avviare programmi-pilota che includono robotaxi o altri sistemi a guida autonoma dedicati alle consegne o altri compiti particolari. Per precauzione, nei robotaxi è per il momento  richiesta la presenza a bordo di un autista, pronto a intervenire in caso di problemi. È anche obbligatorio che il passeggero rimanga nei sedili posteriori con la cintura allacciata.

Il CEO di Apple Tim Cook con Jean Liu, presidente di Didi Chuxing
Il CEO di Apple Tim Cook con Jean Liu, presidente di Didi Chuxing

I progetti pilota devono essere gratuiti per i passeggeri, e non è possibile svolgere attività commerciali. Nei documenti orientativi è altresì indicato che le licenze saranno sospese o annullate se uno qualsiasi dei veicoli di test durante il viaggio con veri passeggeri, viola il codice stradale o è coinvolto in incidenti gravi che causano sinistri.

Vari aziende IT da anni sono impegnate in Cina per proporre i robotaxi. Leggi di supporto consentono di accelerare il processo che permetterà di vedere sempre più in circolazione questi veicoli. I passeggeri possono chiamare veicoli a guida autonoma semplicemente usando un’app per smartphone.

Cheng Wei, fondatore e CEO di Didi Chuxing, ha annunciato la novità nel corso della World Artificial Intelligence Conference di Shanghai. I veicoli usati per i test saranno 30 diversi modelli con supporto all’autonomia L4 (livello alto della guida autonoma, con situazioni in cui la vettura è completamente autonoma, altre ancora per le quali necessita ancora dell’intervento umano). Le particolari condizioni di una megalopoli come Shangai, renderanno necessario combinare la guida completamente autonoma con l’intervento umano, con migliorie che arriveranno man mano che i test proseguono.

Oltre a Shanghai, è noto che anche il big dell’iT locale Baidu è interessata alla guida autonoma. Nel 2017 più di 50 aziende hanno aderito alla sua piattaforma autopilota Apollo, con l’obiettivo ambizioso di mettere veicoli con autoguida su strade e autostrade entro il 2020. Baidu ha l’obiettivo di lanciare un servizio di robotaxi a Changsha, capoluogo dell’Huna (una provincia della Cina centro-meridionale). La startup Pony.ai, invece, sta portando a termine suoi progetti nel distretto di Nansha, nella provincia del Guangdong.

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