La violenza estremista ha colpito ancora una volta lo Sri Lanka, determinando così lo stop momentaneo a tutti i social media nel paese. Il governo ha istituito un divieto “temporaneo” per l’uso dei social network, tra cui Facebook, WhatsApp e Viber, dopo una serie di attentati apparentemente coordinati che avevano come obiettivo chiese e alberghi.
Gli attentati sono avvenuti nel corso delle scorse 24 ore, durante la giornata del 21 aprile, e hanno portato all’uccisione di oltre 200 persone. Udaya Seneviratne, segretario per il presidente dello Sri Lanka, ha descritto lo stop ai social media come un tentativo di “evitare che informazioni errate e sbagliate” si diffondano all’interno del paese sulla scia degli attacchi terroristici.
Il paese, come ricorda anche engadget, non è il solo a vietare l’uso temporaneo di social network, che è stato imposto anche nella Repubblica Democratica del Congo, in Iran e in Turchia. I divieti nello Sri Lanka sono momentanei e apparentemente volto a prevenire situazioni caotiche; tutti i social verranno ripristinati non appena la situazione di pericolo sarà completamente rientrata.
Facebook e altri giganti di Internet hanno preso le loro misure per limitare la diffusione di notizie false, imponendo ad esempio limiti di inoltro ai messaggi, o strumenti di ricerca di immagini, che potrebbe aiutare a riconoscere notizie inventate e potenzialmente pericolose Lo Sri Lanka non sembra disposto a fidarsi di queste misure, ed è per questo che ha imposto uno stop totale nell’uso di questi canali di comunicazione.