Il governo russo ha decretato che aziende straniere – inclusa Apple e altre ancora – devono essere presenti direttamente nel paese entro la fine del 2021, rischiando altrimenti di dover affrontare limitazioni e interdizioni
Il cosiddetto Roskomnadzor – letteralmente Servizio federale per la supervisione nella sfera della connessione e comunicazione di massa – ha indicato per 13 aziende straniere la necessità di essere ufficialmente rappresentate sul suolo russo entro il 2021. Le aziende che non ottempereranno, si troveranno ad affrontare limitazioni o veri e propri divieti alla vendita, riferisce Reuters.
Nell’elenco stilato dal Roskomnadzor ci sono nomi quali: Apple, Google, Facebook, Twitter ma anche TikTok e Telegram. Già dal 1° luglio di quest’anno la Russia aveva chiesto alle società di social media straniere di aprire uffici nel paese per impedire a tali piattaforme si bypassare restrizioni previste nel paese.
In Russia sono da tempo in atto iniziative mirate a promuovere il comparto tecnologico nazionale, con alternative alle varie proposte della Silicon Valley, imponendo tasse su servizi digitali stranieri e l’obbligo di proporre app russe sugli smartphone acquistati nel paese. Sono altresì previste sanzioni per servizi che memorizzano contenuti legati ad utenti russi non memorizzati su server locali.
Reuters riferisce ancora che non è del tutto chiaro cosa deve fare una società IT straniera per operare legalmente in Russia. “Non ci sono spiegazioni nella legge, nessun chiarimento in merito a quale debba essere la forma giuridica dell’organizzazione”; ha riferito Karen Kazaryan, a capo di Internet Research Institute, azienda specializata in analisi.
Il Roskomnadzor ha riferito a Reuters la necessità di aprire un account sul sito web dell’autorità di regolamentazione, predisporre un modulo di feedback per l’interazione con gli utenti russi e “limitare l’accesso a informazioni che violano la legislazione russa”, ma senza indicare specifici dettagli.