La portata della rimozione delle app-VPN in Russia (fondamentali per consentire ai cittadini della Federazione di aggirare le limitazioni a internet), è molto peggio di quanto finora immaginato e qualunque app di questo tipo di continua a essere rimosse dal locale App Store.
A farlo notare è il sito TechRadar, spiegando che una VPN (virtual private network) permette di stabilire una connessione digitale tra un computer e un sistema remoto, creando un “tunnel virtuale” nel quale passa il traffico IP, cifrare i dati personali, mascherare gli indirizzi IP e consentire di accedere a siti bloccati e ottenere accessi esterni alla rete, passando per il firewall come se l’utente fosse fisicamente connesso all’interno della rete sicura.
Da un report dell’App Censorship Project (progetto dedicato alla promozione delle libertà digitali e a individuare attività di censura sull’App Store di Apple e sul Play Store di Google), si evince che sono più di 60 le ultime app censurate, incluse quelle di aziende note, tutte “silenziosamente” rimosse da Apple tra l’inizio di luglio e il 18 settembre 2024, numeri superiori a quelli comunicati dal Roskomnadzor (servizio federale per la supervisione delle comunicazioni, della tecnologia dell’informazione e dei mass media), l’agenzia federale che si occupa di monitorare e controllare l’accesso ai mass media in Russia.
Il Roskomnadzor ha segnalato la rimozione di 25 app-VPN in totale ma dallo studio emerge che solo nell’estate del 2024 sono state rimosse più di 50 app dall’App Store russo, per un totale di 98 VPN rimosse, numeri superiori rispetto a quanto ufficialmente noto.
A inizio settembre l’associazione Fight for the Future (no-profit statunitense che si occupa di diritti digitali), ha esortato il CEO di Apple, Tim Cook, a non censurare le app-VPN in Russia. La no-profit spiega che le VPN sono strumenti fondamentali in varie parti del mondo, soprattutto per le persone che vivono in paesi autoritari, dove dilaga la censura governativa; le VPN sono in molti casi fondamentali per accedere a informazioni censurate ed esercitare la libertà di parola.
“Apple afferma di preoccuparsi della libertà di parola ma la censura delle app-VPN nell’App Store russo è nettamente in contrasto con tali ideali”, riferisce Caitlin Seeley George, campaigns and managing director di Fight for the Future. “In questo momento, Apple è complice con il governo russo di violazioni dei diritti umani. L’azienda deve immediatamente ripristinare i servizi VPN bloccati, e smettere di adeguarsi alle richieste di governi autoritari che chiedono di censurare contenuti”.
La situazione è complicata e non dipende solo da Apple. Anche Google ha ricevuto migliaia di richieste di rimozione di URL nell’ambito della cosiddetta “legge sulle Vpn” approvata in Russia nel 2017. Nella Federazione le Vpn sono tenute a impedire agli utenti l’accesso a qualsiasi url indicato nel registro unificato dei siti web bloccati del Roskomnadzor. Nel 2021 il Roskomnadzor ha iniziato a prendere di mira diversi sviluppatori e società, imponendo limitazioni, motivando le richieste come necessarie per impedire la creazione di “ambienti per attività illegali”, “per la “diffusione di droghe e pornografia infantile, estremismo e incitamento al suicidio”.
È di inizio mese la notizia che la Federazione Russa spenderà quasi 600 milioni di euro per bloccare le VPN e aggiornare infrastrutture che consentono di filtrare il traffico internet nella Federazione.