Uno dei motivi che impedisce in alcuni paesi il diffondersi delle auto elettriche è la mancata diffusione delle colonnine in grado di erogare le ricariche elettriche, ma questo non è un problema in Giappone dove questo tipo di “distributore” ha superato le stazioni di servizio per i combustibili.
Uno studio di Nissan evidenzia che nel paese del Sol Levante le stazioni di ricarica sono circa 40.000 contro le 34.000 che offrono il solo carburante. Questo significa che in un tempo relativamente breve da quando i veicoli elettrici hanno cominciato a essere diffusi, le infrastrutture di supporto si sono moltiplicate rapidamente, favorite ovviamente anche dal fatto che una presa di corrente, seppure per auto, non ha le stesse complicazioni e costi di un distributore di carburante fossile. L’importanza di queste strutture è fondamentale giacché un’auto come la Nissan Leaf offre autonomia di solo 135Km. L’autonomia ovviamente dipende da diversi fattori (velocità di guida, tipologia di percorso, stile di guida, temperatura esterna, uso del climatizzatore) e la presenza di un elevato numero di punti di ricarica, permette di far sentire l’automobilista più tranquillo e questo non ha la necessità di programmare in anticipo i percorsi da seguire in funzione delle colonnine di ricarica disponibili o preoccuparsi di trovarle durante la marcia se l’autonomia di cui dispone non è sufficiente per raggiungere la destinazione o arrivare a casa per ricaricare usando il caricatore e una presa.
Anche per queste problematiche non mancano ovviamente app dedicate: Open Charge Map, è ad esempio un’app gratuita che consente di trovare i punti di ricarica più vicini usando il GPS.