Dall’1 dicembre in Cina chi acquista un nuovo cellulare o sottoscrive un contratto deve non solo presentare un documento di riconoscimento ma anche scansionare il proprio volto per verificarne l’identità.
Le nuove predisposizioni sono apparentemente pensate per ridurre le frodi, ma impediranno ovviamente di acquistare in modo anonimo telefoni e relativi servizi, un modo per il governo cinese – spiega BBC News – di mettere a tacere i dissidenti.
Non mancano problematiche legate alla privacy. Il riconoscimento dei volti può essere sfruttato per monitorare minoranze etniche e virtualmente contro chiunque viaggi o si trova per qualsiasi motivo nelle “liste nere” di stato.
Non è chiaro cosa farà il governo delle scansioni ottenute dopo il procedimento di verifica. Pechino, afferma che è un modo per «proteggere i legittimi diritti e interessi dei cittadini nel ciberspazio». I difensori dei diritti umani, invece affermano che la mossa rappresenti un altro passo verso un controllo capillare della popolazione.
Da tempo in Cina è stato messo in piedi in sistema di sorveglianza e controllo senza precedenti con l’ausilio dell’indiustria IT, invertendo in partica il canone tradizionale della tecnologia vista come strumento democratico e apertura, di connessione verso il mondo.
In tante città migliaia di telecamere monitorano volti alla ricerca di criminali, dissidenti e altre persone da tenere sotto controllo. Si parla di qualcosa come 300 milioni di “occhi”, numero 4 volte superiore agli USA, senza contare altri sistemi di controllo della rete, della telefonia, dei soggiorni in hotel e persin gli spostamenti con le vetture.