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In Brasile non vogliono WhatsApp Community prima delle elezioni

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Rischio manipolazione elettorale via WhatsApp in Brasile. Non è un sospetto, ormai è una certezza ma, a differenza delle leggi per la gestione dei giornali, radio e televisione durante le campagne elettorali, internet è un Far West. Ma qualcosa si può fare.

Ci stanno pensando i pubblici ministeri brasiliani, che hanno deciso di trovare un modo per prevenire, anziché perseguire in seguito, una delle principali e potenziali nuove armi di manipolazione di massa. Si tratta di WhatsApp Communities, che in Brasile dovrebbe essere lanciato nelle prossime settimane, proprio quando la campagna elettorale per le elezioni nazionali entrerà nel vivo.

Cosa succede

I procuratori brasiliani, infatti, hanno chiesto alla piattaforma di messaggistica WhatsApp di ritardare il lancio in Brasile della sua nuova funzione Communities sino a gennaio per evitare la diffusione di fake news durante e subito dopo le elezioni di ottobre.

I procuratori federali hanno dichiarato che l’ampliamento della portata del nuovo strumento arriva “in un momento in cui le fake news sul funzionamento delle istituzioni e sull’integrità del sistema di voto brasiliano potrebbero mettere a rischio la stabilità democratica del Paese”.

Secondo l’MPF, come è chiamato l’ufficio del procuratore federale, le Communities di WhatsApp potrebbero compromettere le misure efficaci adottate da WhatsApp stessa negli ultimi anni per contenere la diffusione delle fake news.

WhatsApp è una delle piattaforme di messaggistica più utilizzate dai sostenitori del presidente di estrema destra Jair Bolsonaro per comunicare, organizzare raduni e divulgare le proprie opinioni. Bolsonaro cerca ovviamente di essere rieletto, ma è in svantaggio rispetto all’ex presidente di sinistra Luiz Inacio Lula da Silva nelle elezioni più polarizzate degli ultimi decenni.

Bozza automatica

Il peso dei social

A suo tempo infatti le fake news di WhatsApp durante le elezioni brasiliane “hanno favorito Bolsonaro”. Lo avevano detto gli esperti interpellati dal Guardian sulla base di una analisi fatta dopo le elezioni vinte a suo tempo da Bolsonaro, in cui si suggeriva che la stragrande maggioranza dei messaggi virali con informazioni false erano di destra.

L’analisi ha fatto luce sulla diffusione della disinformazione sull’app di proprietà di Facebook (Meta), con il timore che potesse avvelenare il dibattito politico in una delle più grandi democrazie del mondo.

In un campione di 11.957 messaggi virali condivisi in 296 chat di gruppo sulla piattaforma di messaggistica istantanea nel periodo della campagna elettorale del 2018 (Bolsonaro è diventato presidente il primo gennaio del 2019), circa il 42% degli articoli di destra conteneva informazioni ritenute false dai verificatori. Meno del 3% dei messaggi di sinistra analizzati nello studio conteneva falsità verificate esternamente.

La verità è di parte

I dati suggeriscono che la diffusione di fake news è stata altamente asimmetrica e che gran parte dei contenuti sono stati diffusi da e per i sostenitori di Bolsonaro su WhatsApp.

Ancora oggi si teme un effetto di quel tipo. L’applicazione di messaggistica istantanea è molto popolare in Brasile, con oltre 120 milioni di utenti su una popolazione di circa 210 milioni di persone. Gran parte delle fake news condivise su WhatsApp riflettevano i valori di estrema destra promossi dal team di Bolsonaro durante i due mesi di campagna elettorale.

Per tutte le novità in lavorazione e già disponibili di WhatsApp si parte da questa pagina di macitynet.

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