Il dittatore bielorusso Alexander Lukashenko ha approvato una nuova legge che rende legale la pirateria di film, musica, programmi TV e software i cui titolare di diritti risiedono in “Paesi nemici”. L’approvazione della nuova legge permette in pratica la circolazione di materiale da qualsiasi nazione senza ottenere preventivamente le autorizzazioni degli aventi diritto.
A riferirlo è il sito Torrentfreak evidenziando il supporto di Lukashenko all’invasione russa dell’Ucraina, e mosse simili a quelle fatte da Mosca lo scorso anno in merito alla proprietà intellettuale da aventi diritto stranieri.
La Bielorussia è firmataria presso l’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale di convenzioni per la protezione di opere letterarie, artistiche, per la protezione di artisti, interpreti ed esecutori ma da sempre non ha una buona reputazione sul versante piraterie a le cose peggioreranno con la pirateria autorizzata dallo stato.
La nuova legge prevede per il materiale non licenziato/piratato dei versamenti all’ente brevettuale di stato e – in teoria – i titolari delle royalties potrebbero riscuotere i diritti entro tre anni. Passato questo tempo, nessuno potrà più reclamare quanto (sarebbe) dovuto; il prezzo è in modo fumoso stabilito dallo Stato stesso ma in pratica nessuno otterrà mai nulla perché gli aventi diritto dovrebbero riscuotere gli importi tramite Belarusbank – banca nazionale che non può avere rapporti con i Paesi occidentali; ulteriore beffa è che i presunti proprietari dei diritti dovrebbero in ogni caso versare preventivamene il 20% allo stesso ente come “spese di gestione e contabilità”. Salvo proroghe, le assurde nuove norme dovebbero scadere il 31 dicembre 2024.
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