I furbetti di Spotify Premium gratis erano due milioni. Lo si apprende da dati a consuntivo pubblicati ieri, dopo la decisione di Spotify che ha deciso di porre fine alle applicazioni modificate grazie alle quali era possibile avviare Spotify Premium gratis su smartphone e tablet.
In base alle stime di Businessinsider, erano proprio 2 milioni gli utenti che sfruttavano applicazioni modificate per evitare gli annunci pubblicitari e ottenere la possibilità di cambiare traccia musicale a proprio piacimento, caratteristica invece riservata soltanto a chi si abbona al servizio. E’ facile comprendere quale sia il danno ricevuto dalla società in termini economici, anche se non è il solo.
Da un lato, infatti, Spotify ha perduto gli introiti derivanti dalla pubblicità che avrebbe potuto raggiungere nei mesi scorsi questi due milioni di utenti, ma dall’altro ha causato anche problematiche di diversa natura. Infatti, l’utilizzo di queste applicazioni modificate ha causato degli errori nelle statistiche sugli utenti attivi mensilmente.
Per questo la società è stata costretta a ritoccare verso il basso il numero di utenti reali, passando dalla stima iniziale di 159 milioni, a 157 milioni mensili. Si tratta di numeri particolarmente importanti per una società che qualche settimana fa ha presentato un’IPO alla Borsa di New York, con potenziali investitori che basano il proprio interesse sulla base di calcoli attenti e precisi relativi al bacino di utenza. Pubblicizzare numeri sbagliati potrebbe influenzare negativamente l’ingresso in borsa di Spotify.