Foxconn vorrebbe costruire un impianto per schermi iPhone in Cina. A dirlo è l’affidabile Wall Street Journal in un pezzo apparso nel corso della giornata di oggi sul suo sito on line.
L’azienda taiwanese (ma i suoi principali impianti sono collocati in Cina) da tempo ha manifestato interesse per il mercato degli schermi. Negli anni scorsi aveva investito in Sharp ed Innolux, ma con fortuna alterna. Si era anche parlato di una sorta di scalata al settore display di Sharp, ma la crisi finanziaria del colosso giapponese, schiacciato dai concorrenti coreani e cinesi, ha mandato a monte l’affare. Anche da questa esperienza, oltre che da alcune scelte di Apple, deriverebbe la decisione del presidente Terry Gou di entrare direttamente in questo, potenzialmente, lucroso business.
Il segmento degli schermi, specialmente quello per dispositivi mobili, è ancora molto fluido al contrario di quello dei grandi pannelli ormai controllato da poche e selezionate aziende. Per questa ragione i margini sono ancora piuttosto sostanziosi, in particolare per chi riesce ad assicurarsi una fetta del business generato da Apple. Sarebbe proprio a Cupertino che Foxconn punta con un investimento che potrebbe arrivare a 5,7 miliardi di dollari, tanto costerebbe l’impianto collocato nella regione di Zhengzhou,
Entrando in concorrenza con aziende come LG, Sharp, Japan Display che oggi forniscono alla Mela i display, Foxconn bilancerebbe la concorrenza che le pone Pegatron, che ha ottenuto una parte delle commesse Apple che in precedenza le erano state affidate. Il mercato delle componenti non è del tutto nuovo per Foxconn, visto che produce già alcuni componenti di iPhone, come involucri di metallo e cavi.
Gli schermi per i dispositivi sono però molto più difficili da produrre e gli investimenti richiesti molto elevati. Di qui la ricerca di partner in grado di sostenere i costi dello stabilimento. Tra questi possibili finanziatori ci potrebbe essere anche la stessa Apple. In passato Cupertino ha già operato per sostenere dei possibili partner per poi avere una parte garantita della produzione; è successo, ad esempio, proprio con Sharp. Avere un nuovo partner nel settore dei display, consentirebbe ad Apple di spostare gli ordinativi verso diversi partner, riducendo i costi.
