Immuni, l’app voluta dal Governo per aiutare a combattere l’epidemia di COVID-19, utilizza la tecnologia Bluetooth per avvertire gli utenti che hanno avuto un’esposizione a rischio, anche se sono asintomatici (qui i dettagli sul funzionamento dell’app). Affinché l’app sia effettivamente utile, dovrebbe essere installata da più persone possibile sui rispettivi smartphone: maggiore è la diffusione di Immuni, più sono i potenziali contagiati che l’app riesce ad avvertire e che possono eventualmente isolarsi, aiutando a contenere l’epidemia e ad accelerare il ritorno alla normalità.
L’app sfrutta API (interfacce di programmazione) co-sviluppate da Apple e Google ma non funziona su tutti i dispositivi. Con gli iPhone è richiesto iOS 13.5.1, sistema operativo che è utilizzabile su iPhone 6s e successivi. Per i dispositivi Android l’update che integra le API Apple/Google è incluso nei “Google Play Services” che consentono di aggiornare le app di Google e le app da Google Play; questi si aggiornano automaticamente e la distribuzione per i vari modelli di smartphone sta avvenendo gradualmente (per i dispositivi che usano Android 6.0 o superiore). Per usare Immuni sui dispositivi con Android 6 (Marshmallow) o superiore serve la versione 20.18.13 o superiore dei Google Play Services e il Bluetooth Low Energy.
Sono tagliati fuori dispositivi di vecchia generazione: non solo iPhone 6 e precedenti ma anche vari dispositivi di nuova generazione come Huawei di nuova generazione sui quali non è presente il Play Store di Google e smartphone come Samsung Galaxy S4 ed S3 (del 2013 e 2012), Motorola Moto, Moto X (2013) e Moto E (2014), LG G2, (2013). Non è possibile usare Immuni se il nostro modello di smartphone Android non ha il Bluetooth Low Energy o non permette l’aggiornamento di Android e di Google Play Services alle versioni minime indicate.
Gli sviluppatori di Immuni sono al lavoro per permettere di scaricare l’app anche da AppGallery (store virtuale alternativo al Play Store) al più presto: questo consentirà ai possessori di alcuni modelli di smartphone Huawei di usare Immuni. Gli sviluppatori riferiscono ancora di avere riscontrato problemi di funzionamento su smartphone Huawei e Honor. In alcuni casi non è possibile attivare le notifiche di esposizione. In altri è possibile, ma il servizio smette di funzionare quando l’app viene chiusa. Google sta lavorando per risolvere questi problemi. Nel frattempo, è stato disabilitato lo scaricamento di Immuni su smartphone Huawei e Honor.
Come verificare se lo smartphone è aggiornato?
Se avete un iPhone, aprite “Impostazioni”, selezionate “Generali” e poi “info”: la versione di iOS sul vostro iPhone deve essere almeno la 13.5, fondamentale per il funzionamento di Immuni; per aggiornare selezionate “Impostazioni”, poi “Generali” e “Aggiornamento software”.
Se avete uno smartphone Android, aprite l’app “Impostazioni”, selezionate “Sistema” – “Avanzate” – “Aggiornamento di sistema” o “Info telefono” (le denominazioni potrebbero variare a seconda della versione di Android e del tipo di smartphone). Da qui potete verificare se la versione di Android installata è almeno la 6 e verificare la presenza di aggiornamenti da scaricare.
Se, nonostante avete Android 6 o seguenti, non riuscite a scaricare Immuni, il problema potrebbe essere che lo smartphone non dispone della tecnologia Bluetooth Low Energy o che non consente di installare l’ultima versione di Google Play Services (potete verificarlo accedendo a tale app dal menu “App” delle impostazioni del vostro smartphone), oppure che il vostro smartphone è un Huawei senza il Play Store.
Perché alcuni smartphone non sono compatibili con Immuni?
Immuni usa la tecnologia per le notifiche di esposizione messa a disposizione da Apple e Google che, come abbiamo spiegato in dettaglio qui, rende possibile l’utilizzo della tecnologia Bluetooth per aiutare governi e autorità sanitarie a contenere i contagi, nel pieno rispetto della sicurezza e della privacy degli utenti. Questa tecnologia determina i requisiti di sistema per scaricare e usare Immuni, e non è compatibile con versioni precedenti di iOS, Android e Google Play Services. Se Apple, Google (e i produttori di smartphone) non rilasciano aggiornamenti specifici, non è al momento possibile superare queste limitazioni. Gli sviluppatori dell’app spiegano «Siamo consci dell’importanza di consentire al maggior numero di persone possibile di usare Immuni. Comunicheremo prontamente eventuali novità in questo senso».
Nel frattempo alcune regioni hanno studiato soluzioni alternative, ma c’è il rischio di confondere gli utenti, con app diverse in base alla regione e con modalità di funzionamento che non tengono conto della grande attenzione alla tutela della privacy, possibile dallo sfruttamento delle API di Apple e Google.
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