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Cominciano a circolare in rete vari benchmark sui nuovi iMac Pro che ufficialmente saranno in vendita dal 14 dicembre. Com’è facile immaginare i test mostrano la grande potenza dei processori Xeon. L’iMac Pro sarà disponibile in varianti con processori fino a 18-core ed elaborazione grafica fino a 22 teraflops. Apple ha spiegato che si tratta del Mac più potente mai creato e, come accennato, la dimostrazione è nelle prove che stanno eseguendo tester che hanno avuto modo di mettere le mani in anteprima sulla nuova macchina.
Il sito AppleInsider ha pubblicato i risultati di alcuni benchmark. Un primo test è stato eseguito dallo sviluppatore Craig Hunter su un iMac Pro nella variante 10-core con processore W-2155 Xeon a 3.0GHz, 128GB di RAM, GPU Vega 64 e unità di storage da 2TB. La prova riguardante uno studio sulla dinamica dei fluidi sfruttata nel design aerodinamico ed eseguita con un solo core è stata completata in 128 secondi; lo stesso test è stato eseguito da un MacBook Pro 2016 a 2.6GHz in 175 secondi, mentre un Mac Pro 2013 con processore a 3.5GHz ha eseguito il test in 209 secondi.
Sfruttando per la simulazione di flusso più core, l’iMac Pro si è dimostrato ovviamente ancora più veloce. Nell’utilizzo di Xcode, Hunter evidenzia la riduzione nei tempi di compilazione di app con 20.000 o 30.000 linee di codice sparse su file che variano da 80 a 120 file diversi, con migliorie che variano dal 30% al 60% rispetto ai risultati che è possibile ottenere su MacBook Pro 2016 e iMac 2013. Evidenzia ancora dei colli di bottiglia nelle operazioni che permettono di dispiegare un’app ma l’iMac Pro nel complesso offre migliorie piuttosto apprezzabili nei test ripetitivi con cicli di compilazione.
Il processore Xeon W-2155 supporta le istruzioni Advanced Vector Extensions 512 (Intel AVX-512), che consentono di potenziare le prestazioni delle attività a elaborazione intensiva e registri più ampi. Il risultato è una grande spinta nelle operazioni con valori non-scalari (nelle quali ogni istruzione è eseguita una alla volta) consentendo di elaborare con una singola istruzione il doppio del numero degli elementi di dati elaborabili con il precedente set AVX/AVX2.
La Math Kernel Library di Intel (libreria per l’esecuzione di operazioni matematiche, scientifiche e finanziarie) è ottimizzata per il set di istruzioni AVX-512 e Hunter spiega che l’Accelerate Framework di Apple è a sua volta ottimizzato per questo set di istruzioni. La maggiore velocità di clock dell’iMac 2017 con processore quad-core i7 a 4.2Ghz rende più veloce questo modello nelle operazioni single-core ma è ovviamente sbaragliato con le attività in grado di gestire i core dello Xeon. Qualsiasi applicazione ottimizzata per il nuovo set di istruzioni SIMD AVX-512 è ovviamente in grado di sbaragliare qualunque Mac precedente.
Vintent LaForet, esperto di video editing, ha testato l’iMac con Final Cut Pro X usando 10.96 GB di girato 4K da codificare in ProRes 422. L’iMac Pro ha completato il lavoro in 7 minuti e 56 secondi, mentre l’iMac 5K a 4GHz con 32Gb di RAM ha completato lo stesso compito in 15 minuti e 47 secondi.
Usando DaVinci Resolve, un girato RED 8K Helium a 60 frame al secondo da un’ora e 17 minuti è stato esportato in ProRes 422 in 2 ore e 6 minuti sull’iMac Pro mentre sull’iMac 5K a 4GHz ha richiesto 7 ore e 15 minuti.
Usando Lightroom Classic, LaForet ha importato 50.74GB di immagini RAW con l’applicazione che ha creato anteprime 1:1. L’iMac Pro ha completato il lavoro in 25 minuti e 26 secondi; l’iMac 5K a 4GHz ha richiesto il doppio del tempo: 50 minuti e 45 secondi. Il test sulla velocità dell’unità disco con BlackMagic ha evidenziato valori in scrittura di 2996MB/sec e di 2450MB/sec in lettura.