Il Pre per funzionare con iTunes finge di essere un dispositivo Apple e lo fa non usando semplicemente il software ma i codici identificativi dell’USB. Ecco l’ultima novità che emerge dall’esplorazione del dispositivo concorrente di iPhone. A dare l’informazione è PreCentral, un sito specializzato in Pre che svolgendo alcun test ha notato la presenza del Vendor ID, il codice univoco assegnato a ciascuna azienda che adotta lo standard USB, 0x05ac che è quello utilizzato da Apple.
La scoperta rappresenta una svolta nella controversa vicenda che vede le due aziende combattersi su fronti opposti, da una parte Apple che cerca di impedire che terze parti usino iTunes per sincronizzare musica sui loro dispositivi e che per farlo modifica costantemente l’applicazione, dall’altra Palm che sfrutta il software della concorrenza per aggiungere al suo dispositivo la possibilità di usufruire di un sistema di sincronizzazione non disponibile ai suoi clienti. Nessuno mai, infatti, aveva usato il Vendor ID di Apple per spingere i suoi prodotti ad interfacciarsi con iTunes e questo perché questo sistema proibito dall’USB Forum.
L’associazione che riunisce i produttori che adottano USB, tra i quali ci sono sia Apple che Palm, impedisce, infatti, esplicitamente e ‘strettamente’ la tecnica mimetica adottata da Palm per varie ragioni. In primo luogo ciascun licenziatario USB paga una quota per aderire al forum e avere, appunto, un codice identificativo unico che è libero di usare per supportare le sue tecnologie proprietarie. In secondo luogo usando il codice identificativo non univoco, un dispositivo potrebbe confondere le macchine che usano il codice per svolgere alcuni compiti. Ad esempio chi produce scanner usa un ID USB per consentire al computer di controllare certe funzioni della periferica; quando non viene riconosciuto quello scanner, alcune o tutte le funzioni non vengono svolte. Ed è proprio questo, anche se su un altro livello, che Apple fa con il suo ID USB dettato da iPod e iPhone: segnala la presenza di un hardware in grado di svolgere alcune funzioni specifiche come la sincronizzazione con iTunes. Ed è sempre questo che accade quando il Pre si connette ad un computer, solo che il Pre finge di essere un prodotto Apple e dialoga come tale con iTunes. In pratica sarebbe come se uno scanner di Epson si travestisse da scanner HP per sfruttare il software sviluppato dalla concorrente.
A prima vista, dunque, Palm contravviene direttamente ad un accordo che ha firmato quando ha aderito all’USB Forum, intraprendendo una strada che ha curve pericolose e probabilmente anche un muro in cemento armato nella sua parte terminale. La stessa Palm sembra rendersene conto se è vero che proprio ieri la società di Sunnyvale, anticipando le probabili mosse di Apple, ha presentato un esposto all’USB Forum denunciando la concorrente. L’accusa? ‘Uso improprio del Vendor ID da parte di un altro membro’; secondo Palm, Apple, in pratica, utilizzerebbe il Vendor ID per pratiche contrarie allo spirito dell’USB, una tecnologia aperta e interoperabile e che gestisce le periferiche senza ‘interferire – ha detto il portavoce di Palm Lynn Fox ad All Things Digital – sui servizi e i dispositivi’. Insomma, anche se non viene detto esplicitamente, Palm ritiene l’uso che Apple fa del suo Vendor ID tanto sbagliato e non in linea con quello che detta l’USB Forum da richiedere una mossa altrettanto ‘sbagliata’ e non in linea con le disposizioni del Forum.
Come questo secondo Palm si concili con quanto specificato poco più sopra, ovvero con il fatto che praticamente tutti i produttori di hardware utilizzano, come fa Apple, il Vendor ID per offrire servizi specifici per le loro periferiche e rendere funzionali alcuni software studiati in maniera specifica per essi, non è chiaro. Non è neppure chiaro per quale ragione Palm non abbia deciso di adottare un percorso meno controverso che non quello di copiare il Vendor ID di Apple.
Ma al di là di dubbi e domande, quello che appare abbastanza probabile è che Apple di fronte a tutto quanto sta accadendo finisca per ritenere semplicemente insufficienti le azioni ‘tecniche’ perseguite fino ad oggi e passi alle vie legali. L’adozione del proprio Vendor ID unito alla perseveranza con cui Palm modifica il suo software per renderlo compatibile con iTunes su cui Apple investe molti soldi ed impernia strategie fondamentali, potrebbero spingere Cupertino a ritenere indispensabile un’azione finalizzata anche a dissuadere qualcun altro che volesse imitare Palm. Parallelamente Apple potrebbe anche operare in maniera tale da rendere difficile se non pericoloso sincronizzare il Pre con iTunes; ad esempio potrebbe far sì che il software finisca per cancellare o rendere inservibili i contenuti di un dispositivo non autorizzato. Che questo accada ‘per caso’ o per scelta poco importerebbe. In fondo fin dall’inizio Cupertino specifica chiaramente che iTunes non supporta altri tascabili che non siano iPod e iPhone e nessuno potrebbe avere di che dire trovandosi il suo Pre completamente svuotato da numeri di telefono, musica, filmati e applicazioni.