Il professor Bob Stone ama l’odore del napalm la mattina: è più gradevole e meno pungente, dice, rispetto alle acque di scolo, all’odore di vegetazione bruciata o agli scarichi dei veicoli diesel. Con pochi click del mouse il professore può diffondere nel suo ufficio della Birmingham University uno qualunque di questi odori. E’ solo una delle tecniche alle quali alcuni scienziati stanno lavorando per rendere più realistici quelli che forse diverranno in futuro videogiochi. Il prof. Stone, infatti, sta collaborando per sviluppare tecnologie che probabilmente vedremo nelle console del futuro, le quali forse vanteranno sistemi per l’emanazione e controllo degli odori.
Le ricerche, come spesso accade, non sono nate per il mercato dei videogiochi ma per l’addestramento dei militari. Stone, in effetti, è stato in parte finanziato dal Ministero della Difesa britannico per lo sviluppo di quelli che egli definisce “giochi seri”, emulatori per l’addestramento delle unità di salvataggio sottomarine, nei quali i soldati devono identificare esplosivi imparando a destreggiarsi e riconoscere marinai e mitragliatori.
I prodotti creati da Stone e dai suoi collaboratori, sono progettati partendo dai kit di sviluppo software disponibili tipicamente per i game designer; questi kit, sono i “motori” di giochi quali “Far Cry” e “Half Life” che si occupano della fisica e dei movimenti (tecniche che rendendo i comportamenti e le interazioni tra oggetti e personaggi più possibili simili alla realtà ) ma non tengono conto, invece, del coinvolgimento di sensi quali l’olfatto e l’udito.
L’SDS (Scent Delivery System) è uno degli add-on che Stone ha creato al fine di rendere più realistici i simulatori. Il sistema consiste in contenitori sigillati, ognuno dei quali può emanare un odore pungente; disponibili a 25$ ciascuno e proootte dalla statunitense Biopac (società specializzata in materiale didattico), le fragranze dei contenitori variano dal pan di zenzero al bagnoschiuma, per passare ad odori “che evocano la battaglia”, a quelli di sigarette, whisky, guanti di pelle, componenti elettronici che bruciano, torte di mele, caffé, “odore d’ospedale” e così via (sono più di 100 i vari odori al momento disponibili).
Il computer può controllare al momento opportuno il contenuto presente in alcune bombolette d’aria compressa e dare, ad esempio, la sensazione di essere nelle strade di Qandahar. “L’olfatto”, dice il prof. Stone, “è un senso sottovalutato, ma dopo la vista è quello con il quale riusciamo a captare più informazioni”.
Il prof. Stone sta sviluppando alcuni giochi nei quali sarà possibile sentire gli odori, emanati al momento appropriato secondo quanto accade sullo schermo. Nel caso dei giochi di guerra sarà possibile sentire, ad esempio, il classico odore pungente di cordite (esplosivo a base di nitroglicerina); nei combattimenti corpo a corpo, si sentirà l’odore del sudore del nemico e così via. La combinazione di odori e audio coinvolgente permetterà alle truppe britanniche di esercitarsi come se fossero sul serio in un campo di battaglia e un giorno, chissà , permetterà di provare nelle nostre case le stesse (poco gradevoli?) sensazioni.
[A cura di Mauro Notarianni]