Ricercatori della Brigham Young University (BYU) hanno creato un protocollo denominato On-Off Noise Power Communication (ONPC), dimostrando la possibilità di estendere il segnale WiFi di tradizionali router fino a 60 metri.
Il WIFi ha tipicamente bisogno di connessioni da un megabit al secondo per mantenere attivo il segnale ma con il protocollo ONPC basta un bit al secondo, un milionesimo delle prestazioni normalmente richiesta a un modem domestico o una connessione DSL.
Il protocollo in questione rende tutto ciò possibile permettendo a dispositivi WiFi abilitati di inviare rumore (segnali spuri) oltre ai dati. La BYU spiega che questo sistema consente di inviare una serie di 1 e 0, attivando e disattivando segnali corrispondenti a specifici pattern, elemento che consente di tenere in vita la connessione e gestire gli impulsi legati alla trasmissione. “Si tratta essenzialmente di inviare 1 bit di informazione per far comprendere che esiste attività”, spiega il Professor Neal Patawri della Washington University a St. Louis.
Nei test il protocollo ONPC ha permesso ai ricercatori di estendere di 67 metri il range di un dispositivo che trasmette il segnale nel tradizionale range del WiFI. Interessante notare che il protocollo ONPC può essere programmato per essere gestito in aggiunta agli esistenti protocolli WiFi e, giacché è tutto basato su software, potrebbe essere – almeno teoricamente – integrato in qualsiasi dispositivo WiFi con un semplice aggiornamento software.
La ricerca è stata presenta il 22 ottobre all’International Conference sul Mobile Computing e Networking di Los Cabos (Messico). Phil Lundrigan, assistant professor of computer engineering presso la BYU riferisce che lo stesso sistema potrebbe esseare usato per estendere non solo il WiFi ma anche il Bluetooth.