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Il vostro smartphone vi frega con le foto, dice Samsung

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Le foto fatte con i cellulari sono finte. Non sono rappresentazioni della realtà, ma rappresentazioni artistiche. Polemica antica quella sulla capacità degli smartphone di creare le immagini a seconda di come è stata programmato il processore che le gestisce ma che oggi viene rinfocolata da alcune dichiarazioni di un dirigente Samsung.

A rilanciare la questione sono gli articoli di stampa conseguenti il lancio degli ultimi smartphone dell’azienda coreana, basati sull’Intelligenza Artificiale. Nel loro cuore c’è anche una suite di strumenti per la fotocamera alimentati dall’IA promettendo di “massimizzare la libertà creativa” con strumenti per zoom e editing che si appoggiano all’intelligenza artificiale generativa, una scelta che già lo scorso anno aveva dati vita a controversie.

Chi non ricorda le splendide foto della luna che però è possibile ottenere grazie a una serie di trucchi per farle sembrare sempre belle? Ma cosa accadrà ora che sempre più dispositivi integrano funzioni IA per l’elaborazione automatica delle immagini, consentendo a chiunque di applicare modifiche senza grosse difficoltà?

Patrick Chomet, responsabile Customer Experience di Samsung, interpellato da TechRadar, afferma che non esiste più il concetto di immagine reale. “Dal momento che usi sensori per catturare qualcosa, riproduci quello che questi stanno vedendo”. “Non è una immagine reale. A suo dire si può provare a definire una immagine come reale quanto ti limiti a scattare e basta, ma “se usi l’AI per ottimizzare lo zoom, l’autofocus, la scena, quello che vedi è reale? O si tratta di filtri? Non esistono immagini reali. Punto.”.

Il dirigente di Samsung spiega che l’azienda per la quale lavora ha individuato quelle che sono “esigenze” degli utenti, e che l’IA generativa può semplicemente contribuire alla creazione dei risultati desiderati dagli utenti.

“Il primo proposito è di catturare il momento, in modo più accurato e completo possibile. Per farlo, sfruttiamo un sacco di filtri con l’AI, con modifiche e ottimizzazioni per eliminare ombre, riflessi e così via”; risultati “coerenti con ciò che desidera l’utente, che è catturare quel momento”. Poi c’è un diverso desiderio, che è voler realizzare qualcosa di unico, particolare. “Quando le persone vanno su Instagram, aggiungono una serie di eccentriche colorazioni […], creano una nuova realtà. La loro intenzione non è di ricreare la realtà, ma qualcosa di nuovo e dunque l’editing generativo non è una idea totalmente nuova”. L’IA generativa, secondo il dirigente Samsung, permetterà nei prossimi anni di accelerare in modo esponenziale le intenzioni degli utenti.

L’azienda sudcoreana afferma di stare lavorando con organi di regolamentazione per garantire che le persone capiscano le differenze tra un semplice scatto e una immagine ritoccata.

Chomet riconosce la necessità di regolamentare il settore dell’IA generativa. “Si tratta di una tecnologia meravigliosa e potente, ma come tutte le cose, può essere usata in modi buoni e cattivi”. Solo il tempo dirà se la presenza di serie di funzionalità di IA generativa sono state una buona scelta per Samsung, un modo per consentire a tutti di ritoccare al volo facilmente le foto, o una possibilità per offrire a tutti un pericoloso strumento per distribuire in quantità immagini bellissime ma non reali.

Tutte le notizie che parlano di Intelligenza Artificiale sono disponibili a partire da questa pagina di macitynet

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