Cupertino sta cercando il nuovo dispositivo che sostituirà iPhone e ha già attivato una tabella di marcia aggressiva per costruire il suo visore Apple per la realtà aumentata. Sarà dotato di uno schermo dedicato e funzionerà con un nuovo chip e un nuovo sistema operativo siglato rOS, nome interno dalle iniziali di reality operating system.
Numerose indiscrezioni su un visore Apple per la realtà aumentata circolano da diversi mesi, nessuna però prima di oggi ha fornito un quadro completo e dettagli particolareggiati così come emerge dal nuovo report di Bloomberg che, non a caso, porta la firma di Mark Gurman. Il noto blogger e giornalista statunitense vanta da sempre agganci diretti con uffici e laboratori di Cupertino, riuscendo così spesso a fornire anticipazioni spesso poi confermate.
Internamente il progetto per il visore Apple per la realtà aumentata fa parte di una sezione più ampia che include diverse centinaia di ingegneri e sviluppatori, indicati con la sigla T288. Al progetto lavorano anche le stesse persone che hanno creato ARKit, gli strumenti di programmazione che permettono agli sviluppatori terze parti di creare app in realtà aumentata per iPhone e iPad. In questo modo Cupertino ha già a disposizione una serie di tecnologie base in cricolazione tra programmatori e utenti, che può già impiegare anche interamente per saggiare funzioni, controlli e killer app per il visore che arriverà solo tra qualche anno. Sembra che l’obiettivo sia quello di avere il visore Apple pronto entro il 2019 per poi commercializzarlo nel 2020 ma piani e tempistiche, come sempre in questi casi, potrebbero cambiare.
Tra i particolari più interessanti lo sviluppo e l’impiego di un chip dedicato, così come di rOS, nuovo sistema operativo che andrebbe così ad affiancarsi a macOS per i Mac, tvOS per Apple TV, iOS per iPhone e iPad e watchOS per Apple Watch. Similitudine e confronto che lasciano intuire la creazione di una intera nuova piattaforma di Cupertino dedicata alla realtà aumentata.
Ma la soluzione di Apple per il prossimo prodotto rivoluzionario non è ancora completa né tanto meno definita: gli ingegneri sembra stiano ancora sperimentando diversi sistemi di input e controllo tra pannelli touch, comandi vocali con Siri e anche movimenti e gesture della testa dell’utente. Ricerca e sviluppo sono ancora in corso anche per determinare le app di serie e quelle in grado di sfruttare meglio la realtà aumentata. A questo riguardo gli sviluppatori interni starebbero creando app per le mappe, per i messaggi ma anche soluzioni più complesse come per esempio stanze virtuali per riunioni 3D e riproduzione video a 360 gradi.
Appare di nuovo il nome di Mike Rockwell, ex responsabile ingegneria di Dolby Labs, come dirigente della ora corposa divisione AR di Cupertino, e anche Geoff Stahl, in precedenza manager nel settore grafica e giochi di Apple, ora indicato come uno dei responsabili delo sviluppo del nuovo sistema operativo rOS.
Le sostanziose anticipazioni di oggi sembrano collimare perfettamente con numerose dichiarazioni rilasciate negli scorsi mesi da alcuni top dirigenti della Mela. Tim Cook ha dichiarato in numerose occasioni che la realtà aumentata sarà rivoluzionaria tanto quanto l’arrivo degli smartphone, che cambierà non solo i videogiochi ma anche ricerca, studio, shopping e altro ancora, assicurando che non ne potremo più fare a meno. Allo stesso tempo sia Cook che Jony Ive hanno più volte indicato i limiti delle tecnologie attuali, soprattutto in campo display ma non solo, ora insufficienti per fornire una esperienza utente in linea con gli elevati standard a cui Apple mira. Questa è la situazione attuale, ma senza dubbio Cupertino non sta aspettando immobile che la tecnologia raggiunga livelli e prestazioni desiderati: solo nelle scorse ore un fornitore di Cupertino ha fatto trapelare indizi sui lavori in corso per occhiali smart leggeri da indossare, una sfida che secondo molti parte ancora una volta da Apple.