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Il visore Apple dirà quanto è fresco il cibo

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Lo mangio o non lo mangio? Da quanti giorni sta lì sullo scaffale? Ingresserò? Mi sazierà? Questo genere di dubbi amletici potranno essere sciolti dalle tecnologie AR o VR di Apple. In tre nuovi brevetti viene descritto infatti il sistema di sensori presumibilmente adottato dai vociferati Apple Glass che, grazie ad algoritmi e tecnologie avanzate, tra le altre cose sarà in grado di misurare anche la freschezza e il contenuto calorico del cibo.

La tecnologia descritta è simile a quella attualmente utilizzata dal sistema LiDAR che abilita le scansioni del volto tramite Face ID, ma come dicevamo la parte interessante di questi brevetti riguarda il suo potenziale utilizzo, specialmente perché è correlata ad un dispositivo che va indossato sulla testa. Apple spiega che un sistema di questo tipo può essere usato nel riconoscimento degli oggeti, come appunto il cibo.

Il visore Apple dirà quanto è fresco il cibo

«Un utente può usarlo per valutare la maturità di un alimento o il suo contenuto calorico» si legge in uno dei documenti, archiviando poi le proprie preferenze sul dispositivo per poterle utilizzare successivamente. Per esempio, se all’utente piacciono in particolar modo le mele più mature, dando semplicemente un’occhiata a quelle presenti sugli scaffali del fruttivendolo il sistema sarebbe potenzialmente in grado di indicare quali sono quelle che più si avvicinano a questa richiesta. Lo stesso tipo di indagine potrebbe essere fatta basandosi su altri parametri come il contenuto calorico, la dolcezza o la freschezza degli alimenti.

Ma ovviamente non è solo questo lo scopo. «In via generale, qualsiasi tipo di oggetto può essere analizzato utilizzando il sensore ottico impiegato da questo sistema, come ad esempio piante, animali, oggetti inanimati, vernici, parti di una casa o di altri edifici, sistemi automobilistici, apparecchiature elettroniche e mobili». Ma anche gli esseri umani. «Poiché la luce ad infrarossi utilizzata è in grado di eccitare le molecole, il sistema può essere usato anche per fornire informazioni sul corpo di un utente»: Apple spiega cioè che, in combinazione con altri sensori, un dispositivo come questo potrebbe monitorare per esempio la respirazione di una persona, aprendo così le porte ad una sua potenziale adozione anche in ambito sanitario.

Il visore Apple dirà quanto è fresco il cibo

In uno degli altri documenti depositati presso l’ufficio brevetti statunitense viene descritto invece un “Head-Mounted Display Unit With Adaptable Facial Interface”, ovvero un sistema con interfaccia pensato per essere indossato sulla testa composto da due parti separate. Per semplificarla all’estremo, da una parte ci sarebbero uno o più display, dall’altra un componente in grado di tenerli all’altezza degli occhi.

Senza entrare nei dettagli, si parla di un dispositivo che si indossa come un paio di occhiali – in realtà più simile a quelli da nuoto, vista la presenza di guarnizioni in schiuma che offrirebbero un’elevata vestibilità, ma si tratta solo di un brevetto che descrive la tecnologia e non il prodotto finale – in grado di aggiungere oggetti virtuali sul mondo reale: la cosiddetta realtà mista.

Il visore Apple dirà quanto è fresco il cibo

Da alcuni documenti si scopre che Apple sta inoltre perfezionando la tecnologia di tracciamento oculare grazie alla quale, attraverso almeno una fotocamera e una “fonte di illuminazione”, il sistema sarebbe in grado di catturare la luce infrarossa riflessa dagli occhi dell’utente, il che gli consentirebbe di capire dove sta guardando in un dato momento e adattare di conseguenza posizione e contenuto delle informazioni proposte sullo schermo.

Si tratta di una tecnologia diversa da quella precedente, che impiegava invece un sistema di specchi, il che – si legge – consente di costruire un visore più sottile. Infine il tracciamento sarebbe più accurato, il che garantirebbe un miglioramento generale nella resa delle immagini proiettate, caratterizzate da minori distorsioni.

Ricordiamo che di recente si è scoperto che Apple starebbe lavorando alle lenti utilizzate da questo dispositivo in un laboratorio segreto. Al momento è partita la seconda fase di prototipazione: per la produzione di massa si parla di “diversi anni”.

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