Al Mobile World Congress il vincitore del trono del primo smartphone pieghevole era sulla carta Royole con FlexPai, per essere stato il primo in assoluto ad essere presentato, ma per forza e presenza sul mercato mondiale Samsung Galaxy Fold era il pretendente numero uno, seguito a ruota da Huawei Mate X.
Ma come nella celebre serie TV una impressionante serie di colpi di scena ha stravolto tutto nel giro di pochi mesi, sopratutto per i due big della telefonia. Infatti, come prevedibile, il primato simbolico di Royle è passato praticamente inosservato nel mercato di massa, anche perché la società più che a vendere il suo terminale punta a concedere in licenza tecnologie display.
Tutti i pronostici a favore di Galaxy Fold si sono infranti con l’invio delle prime unità di prova per le recensioni in USA e il successivo posticipo di lancio globale per problemi al display e al cardine. Le ultime notizie dalla Corea indicano che ormai Samsung ha risolto entrambi i problemi e che è ormai pronta al lancio effettivo, ora atteso per il mese di luglio.
Sempre al Mobile World Congress I pochi eletti che hanno potuto mettere le mani sia su Samsung Galaxy Fold che su Huawei Mate X puntavano le loro preferenze e scommesse sul secondo, nonostante il prezzo proibitivo. Ma con un altro colpo di scena anche il secondo pretendente al trono degli smartphone pieghevoli ora rischia davvero grosso: non solo la perdita del trono ma forse addirittura la sua stessa esistenza.
Sempre dalla Corea, come riporta Korea IT News, si apprende infatti che il colosso cinese è stato costretto a posticipare il lancio di Hauwei Mate X. Al lancio la vendita era indicata con un generico seconda metà di quest’anno, ora non è più dato sapere se e quando lo vedremo. Questa volta il problema non è tecnico ma commerciale, perché l’adesivo trasparente ottico, siglato OCA, necessario per costruire schermi pieghevoli, è fornito alla cinese BOE dalla statunitense 3M.
Huawei sembra abbia richiesto al suo fornitore di schermi pieghevoli BOE di cambiare fornitore e trovare un sostituto a 3M non sembra un compito semplice. Senza contare poi tutte le altre problematiche derivanti dal bando USA di Trump sulle licenze Android, tecnologie per processori e chip e altro provenienti dagli USA.
Per conoscere il gran finale del trono degli smartphone pieghevoli sembra dovremo pazientare ancora a lungo e attendere non una, bensì due o tre stagioni almeno, questo perché il primo a conquistare il trono rischia di non essere il vincitore assoluto. Le previsioni puntano a un milione di terminali flessibili entro quest’anno e 6 milioni per il 2020, ma soprattutto si prevede che potremo comprarne uno al modico prezzo di 1.000 dollari, quindi la metà del costo dei primissimi modelli, se e quando arriveranno, ma solo nel giro di 3 anni.
A Cupertino la morale della saga è nota: inutile arrivare primi sul mercato con tecnologie hardware non mature e software inadeguato, perchè si rischia di usare i clienti come beta tester, rimettendoci in termini di immagine del dispositivo e soprattutto del marchio, perdendo la fiducia dei clienti. Per un bell’iPhone 5G e pieghevole possiamo anche aspettare.