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Il Touch ID sta per tornare su iPhone, ora lo dice il Wall Street Journal

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Il Touch ID sta per tornare su iPhone. Se ne parla da mesi ma questa volta a sostenerlo è il Wall Street Journal, convinto che Apple stia lavorando per proporlo già con la prossima linea di iPhone. Lo spiega la giornalista Joanna Stern nell’articolo titolato “Cosa ci sarà nel prossimo iPhone? Dai un’occhiata al nuovo Galaxy S21 di Samsung”, dove mette a confronto il suo sistema di sblocco tramite scansione dell’impronta digitale con il Face ID degli iPhone 12.

Secondo la giornalista il ritorno alle impronte sarebbe in parte motivato dall’attuale pandemia di coronavirus, che obbliga l’utilizzo della mascherina. Con il volto semi-scoperto infatti il Face ID non è in grado di sbloccare il dispositivo perché la forma del viso rilevata chiaramente non coincide con quella registrata senza mascherina (e registrarne una nuova con la mascherina non avrebbe senso, perché poi si incorre nello stesso problema quando si usa il Face ID in casa a volto scoperto).

Il Touch ID sta per tornare su iPhone, ora lo dice il Wall Street Journal

«Tre secondi. Tre interi secondi della mia totale attenzione. E’ quanto tempo mi ci vuole per sbloccare il mio iPhone quando indosso una mascherina. Face ID fallisce ed eccomi qui, ad inserire il PIN come un uomo di Neanderthal» pungola la Stern. «Mezzo secondo invece, secondo il mio fidato cronometro, per sbloccare il nuovo Samsung Galaxy S21 usando il sensore di impronte digitali installato sotto lo schermo».

Nell’articolo di presentazione dei nuovi Galaxy S21 non lo abbiamo scritto, ma in effetti una delle novità più importanti dei nuovi telefoni di Samsung risiede proprio nella tecnologia impiegata dal sensore abilitato alla scansione delle impronte. Si trova sotto lo schermo, è vero, ma non è il primo smartphone ad offrire un sistema del genere. Da anni è incluso anche in diversi telefoni Xiaomi (come il Mi A3), Huawei e su altri marchi, tutti però con lo stesso problema: i limiti fisici della tecnologia utilizzata non rendono il sistema di scansione sufficientemente veloce e preciso da garantire sempre il riconoscimento dell’impronta alla prima lettura.

I Galaxy S21 invece sono i primi ad utilizzare la tecnologia di sensori di impronte ad ultrasuoni Qualcomm 3D Sonic di seconda generazione che, stando a quanto si legge in un articolo pubblicato sul blog ufficiale di Qualcomm, utilizza una superficie di lettura dell’impronta più grande del 77% rispetto alla prima versione, accompagnata da un sistema di elaborazione dei dati migliorato che promette scansioni più veloci del 50%. Ma i vantaggi di questa soluzione non riguardano soltanto la velocità e per capirlo dobbiamo prima spiegare cosa cambia rispetto ad esempio al Touch ID di Apple.

Il Touch ID sta per tornare su iPhone, ora lo dice il Wall Street Journal

Tutti i sensori Touch ID usati su iPhone, compreso quello integrato nel tasto di Standby degli ultimi iPad Air, per la lettura delle impronte utilizzano la luce, perciò possono solo “vedere” le linee visibili sulla punta delle dita formando sostanzialmente un’immagine 2D dell’impronta. I sensori ad ultrasuoni come quello di Qualcomm usato dai Galaxy S21 sfruttano invece le onde sonore ultrasoniche pulsanti e sono in grado di realizzare un’immagine tridimensionale dell’impronta. In linea teorica questo significa che questa tecnologia è anche più affidabile perché dovrebbe essere persino in grado di riconoscere il dito quando è bagnato oppure sporco. Sappiamo anche che il Touch ID nel tempo pare peggiorare, mentre di questa nuova tecnologia ad ultrasuoni al momento non emergono evidenti deterioramenti dati dal continuo utilizzo.

Secondo la giornalista del Wall Street Journal, Apple starebbe lavorando ad una tecnologia simile e ha preso in seria considerazione di includerla sui prossimi iPhone, senza però abbandonare il Face ID, che potrà ancora essere usato come opzione di sblocco complementare. Quella riportata in queste ore è in realtà una ulteriore conferma di quanto scoperto lo scorso luglio e ribadito poi ad ottobre da un leaker: Apple vuole reintrodurre il Touch ID, e lo si capisce anche dal fatto che ultimamente tramite un sondaggio l’azienda sta chiedendo ai propri clienti cosa ne pensano di questa tecnologia.

Il Touch ID sta per tornare su iPhone, ora lo dice il Wall Street Journal

Il Touch ID, lo ricordiamo, è sparito dagli iPhone nel 2017, quando fu lanciato iPhone X, il primo dei telefoni di Apple con frontale tutto schermo. In quei giorni un portavoce dell’azienda spiegò che non si era neppure tentato di metterlo sotto lo schermo, preferendo il Face ID perché «più intuitivo ed immediato». Nessuno poteva però immaginare che una pandemia mettesse in ginocchio l’intera popolazione mondiale e la costringesse a coprire parte del volto in pubblico con una mascherina, vanificandone l’utilizzo in contesti come questo.

Che Apple voglia ancora il Touch ID come dicevamo lo dimostra il fatto che è stato messo sotto il tasto di Standby degli iPad Air di ultima generazione e che grazie ad un sistema descritto in un brevetto parrebbe volerlo portare anche su Apple Watch. Ci si sarebbe forse aspettato però un sensore sotto il tasto di Standby dei prossimi iPhone, ma la tecnologia di Qualcomm dimostra che si può avere velocità e affidabilità migliori di quella usata dal Touch ID tradizionale. Apple deve necessariamente rispondere alla concorrenza che avanza.

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