Ieri il titolo Apple ha perso oltre il 6% nelle quotazioni in borsa segnando il giorno peggiore degli ultimi 4 anni. Il numero delle azioni AAPL scambiate ieri è quasi doppio rispetto alla media giornaliera: ieri infatti hanno cambiato di mano 37 milioni di titoli contro la media di 21 milioni degli ultimi 2 mesi circa.
Anche se il calo di ieri lascia la quotazione AAPL a +36% rispetto all’inizio dell’anno, la tendenza al ribasso degli ultimi giorni e il brusco calo di ieri sono di proporzioni consistenti. Tenendo presente il picco storico di 705 dollari per azione raggiunto a settembre, ora il valore è inferiore del 20%, un calo che ha fatto volatilizzare 35 miliardi di dollari in capitalizzazione. Preso singolarmente l’andamento negativo di Apple è considerato il fattore principale che ha determinato il calo del 1.1% del listino NASDAQ.
Secondo analisti e osservatori sono numerosi i fattori che hanno spinto alla vendita e al passaggio di mano di un numero così consistente di azioni Apple. Gene Munster ritiene che il calo sia dovuto a un report mal interpretato dello storicamente inaffidabile DigitTimes, secondo il quale Apple avrebbe ridotto di circa il 20% gli ordinativi di componenti di iPhone per il mese di marzo. Secondo Munster il calo degli ordinativi dopo il trimestre delle festività non significa necessariamente un calo delle vendite.
I fattori indicati alla base del calo di ieri sono ancora numerosi, qui riportiamo i principali: l’annuncio dell’accordo siglato di Nokia con China Mobile per portare i nuovi Lumia in Cina, operazione da anni anticipata ma non ancora riuscita a Cupertino, la mancata distribuzione di un dividendo speciale atteso da parte di Apple, i report che indicano una quota di mercato dei tablet in riduzione a vantaggio di Android e altre ancora.
L’indicazione di un numero così consistente di motivazioni alla base del calo di ieri sembra significare che le ragioni non sono assolutamente chiare, nemmeno agli analisti e agli operatori. Questo conferma una insicurezza latente sulle prestazioni di Apple nel trimestre storicamente più favorevole per Cupertino. La risoluzione del problema probabilmente avverrà solo quando cominceranno a diffondersi anteprime e notizie circa le vendite di Apple nel periodo delle festività: mai la Mela infatti ha presentato una gamma di nuovi prodotti così corposa e ampia per le Feste.