Dopo un viaggio nello spazio di milioni di chilometri, il telescopio spaziale James Webb Space Telescope (JWST) della NASA, tra i più potenti telescopi spaziali mai realizzati in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e quella canadese (CSA), ha iniziato a inviare incredibili immagini a colori di stelle e galassie lontanissime. Alcune di queste sono già diventati sfondi per iPhone, ma adesso la curiosità è quella relativa alla memoria interna del telescopio. Piuttosto deludente, solo 68 GB.
La dimensione interna, in effetti, sembra piuttosto piccola per un satellite da 10 miliardi di dollari. Ad ogni modo, bisogna pensare che non si tratta di un dispositivo di uso comune. Anzitutto, opera in un ambiente bombardato da radiazioni e opera a una temperatura inferiori a 50 gradi sopra lo zero assoluto (-370 gradi F). Quindi l’SSD, come tutte le altre parti, deve essere schermato dalle radiazioni e sopravvivere a un estenuante processo di certificazione.
Anche se non è così veloce come gli SSD consumer, può ancora essere quasi riempito in soli 120 minuti tramite il sottosistema di comando e gestione dei dati (ICDH) a 48 Mbps del telescopio. Allo stesso tempo, il JWST può trasmettere dati sulla Terra a 28 Mbps tramite una connessione in banda Ka da 25,9 Ghz alla Deep Space Network.
Ciò significa che mentre raccoglie molti più dati di Hubble (57 GB rispetto a 1-2 GB al giorno), può trasferire tutti questi dati sulla Terra in circa 4,5 ore. Lo fa durante due finestre di contatto di 4 ore ogni giorno, ognuna delle quali consente la trasmissione di 28,6 GB di dati scientifici. In altre parole, ha solo bisogno di abbastanza spazio per raccogliere un giorno di immagini, ma non ha bisogno di tenerle in memoria sul telescopio stesso.
La NASA stima che solo 60 GB di spazio di archiviazione saranno disponibili alla fine della durata dei 10 anni del JWST a causa dell’usura e delle radiazioni – e il 3% dell’unità viene utilizzato per l’archiviazione dei dati di ingegneria e telemetria. Ciò lascerà al JWST pochissimo margine, lasciando col dubbio se avrà la stessa longevità di Hubble, che va ancora a pieni giri dopo 32 anni.