Realizzare un telefono da scrivania con Mac OS; era questa l’idea che balzò alla mente di Steve Jobs nel 1984. A raccontare l’intera vicenda è l’ex CEO di Apple e parter di Steve Jobs, John Sculley, intervistato da Techcrunch. L’idea di un “telefono Mac” non fu mai portata a termine: evidentemente, dopo tutto, non era così “buona” come quella di iPhone, che venne presentato 23 anni dopo.
L’ipotetico “telefono Mac”, il Macintosh Phone, nasceva dalla combinazione di due elementi: un dispositivo desktop con funzione di telefono cellulare, ma con a bordo una versione del sistema operativo presente sui Mac. Era questa, racconta Sculley, “la next big thing” prima dello sviluppo della piattaforma Apple Newton negli anni ’80 e ’90. L’idea di questo futuristico dispositivo, ovviamente, venne partorita da Jobs, che non avendo capacità nel disegno, chiese direttamente a Sculley di creare un mockup. Ed in effetti, i lavori per il Mac Phone partirono, con Sculley addetto alla progettazione grafica del nuovo dispositivo, coadiuvato dalle idee di Jobs che, di volta in volta, correggeva i risultati: a volte lo schermo doveva essere un po’ più grande, altre volte il dispositivo stesso aveva bisogno di modifiche.
In ogni caso, non fu sufficiente questa collaborazione a portare in vita il telefono Mac, che finì per morire su carta, ancor prima di nascere. Purtroppo, continua Sculley nel racconto, l’idea non era così buona come l’iPhone. Dopo tutto, però, conclude Sculley, il genio è “colui che vede l’ovvio 20 anni prima rispetto a tutti gli altri”. Nel 2007 venne presentato l’iPhone. Il resto è storia dei giorni nostri.