Con l’arrivo dei chip Apple Silicon, Apple ha deciso di sfruttare il raffreddamento passivo (senza ventole) con i MacBook Air, scelta che non comporta problemi nell’eseciuzione di compiti non impegnativi: specifiche peculiarità dei processori Apple permettono di mantenere la temperatura della CPU a un livello sempre accettabile e garantirne l’operatività.
In assenza di ventole, la dissipazione del calore avviene solamente tramite il case e l’aletta in in alluminio poggiata sul processore, con ovvi vantaggi in termini di silenziosità.
L’aspetto negativo della dissipazione passiva è che se si mette sotto sforzo il processore, la macchina comincia a rallentare in modo anche massiccio, una sorta di protezione che scatta per impedire che il calore prodotto dal processore provochi danni, danneggiando il chip e l’intero sistema.
Lo Youtuber Max Tech ha pubblicato un video nel quale mette sotto torchio un MacBook Air;. Usando il portatile con il coperchio chiuso e sfruttando un grosso e pesante (1,18kg) supporto in alluminio da scrivania che funge da dissipatore, dimostra he è possibile sfruttare il piccolo Air anche per compiti molto pesanti, con risultati che non hanno niente da invidare a Mac più potenti.
L’azienda che produce questo ingombrante dissipatore lo vende a caro prezzo (280$ ai quali bisogna aggiungere IVA e spedizione) ma il video dimostra come l’uso di questo “accessorio” insieme a pad termici applicati sul processore comporta una enorme differenza.
In un test da 20 minuti eseguendo un benchmark (simulando un videogioco piuttosto impegnativo per il processore) le prestazioni si riducono dopo pochi minuti per evitare il surriscaldamento; con il dissipatore la perdita di frame è ovviamente molto più bassa. Sfruttando questo dissipatore, un MacBook Air con chip M3 consente di ottenere prestazioni equivalenti a quelle di un MacBook Pro da 14″ con chip M3 (che ha una ventola).
Ovviamente non ha molto senso acquistare un “accessorio” del genere e una ventola piazzata sul processore garantisce maggiore efficienza e possibilità di regolazione automatica in base alle esigenze.
Nonostante la possibile potenza, il MacBook Air non è adatto per compiti eccessivamente impegnativi (grafica 3D, elaborazione di migliaia di foto in batch, ecc.): se le esigenze sono queste, meglio optare per un MacBook Pro ed evitare inutili e ingombranti accrocchi.