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Il sogno americano di Alex Paul, sviluppatore emigrato negli USA che partecipa alla WWDC

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In concomitanza della Worldwide Developers Conference (WWDC) di Apple che si terrà dal 3 al 7 giugno a San Jose presso il McEnery Convention Center, la rivista People dedica un articolo ad Alex Paul,  sviluppatore iOS 40enne, un emigrato originario dell’isola di Santa Lucia (nella zona Est dei Caraibi) arrivato negli Stati Uniti quando aveva 19 anni e che ora insegna programmazione presso un centro di formazione non-profit.

Nel giro di venti anni, Paul è passato da carpentiere a sviluppatore. Sarà uno degli sviluppatori che parteciperanno all’annuale conferenza di Apple, una delle migliaia di persone che arriveranno tra poche ore in California per partecipare a sessioni tecniche, laboratori pratici, assistere a presentazioni di relatori di spicco.

“È surreale”, dice Paul; “è uno di quei momenti nella vita nei quali ti rendi conto di avere lavorato sodo e che i pezzi del puzzle finalmente prendono forma”. “Le persone tendono a parlare di fortuna ma alla fine dei conti si tratta solo di raccogliere il frutto di ciò che si è seminato”.

Cresciuto nei Caraibi, Paul aveva studiato matematica e scienza. Arrivato negli Stati Uniti sapeva esattamente il primo passo da fare per inseguire il sogno americano: ottenere una laurea in Scienze Informatiche. Grazie ai sacrifici del suo lavoro nell’edilizia con un cugino, è riuscito a risparmiare al punto di iscriversi al Borough Manhattan Community College, ma ha dovuto presto fare i conti con la realtà dell’istituzione superiore in America.

“Ho ottenuto un diploma di laurea”, riferisce Paul ma “sono dovuto tornare al lavoro sul cantiere perché non avevo abbastanza soldi per continuare”. “È tutto davvero costoso, in particolare la formazione per gli studenti internazionali”.

Iniziati i lavori per decorare San Josè per la WWDC

Questo è stato solo uno degli ostacoli che Paul ha dovuto affrontare nel suo percorso verso il successo. Pochi anni dopo il diploma, si è riscritto al college, questa volta il New York Institute of Technology, dove aveva ottenuto una borsa di studio parziale e non ha perso l’occasione di ottenere la laurea quadriennale.

“Gli studenti internazionali tendono a lavorare più sodo perché sappiamo quanto è stato duro arrivare a quel punto dell’esistenza”, riferisce ancora Paul. “Gli studi sono stati una priorità per me. Non pensavo a uscire fuori o partecipare a feste. Pensavo a fare del mio meglio, ottenendo più crediti possibili”. “Sono arrivato a 18 crediti per semestre” (durante tutto il percorso scolastico gli studenti devono raccogliere crediti che giocheranno un ruolo fondamentale nella Graduation, ndr), “e ho anche seguito corsi estivi per accelerare lo sviluppo del programma”.

Paul ha ottenuto un bachelor’s degree in computer science nel 2004, ma non sono mancati altri impedimenti sul cammino. Non aveva una green card (l’autorizzazione rilasciata dalle autorità degli Stati Uniti d’America che consente a uno straniero di risiedere sul suolo degli U.S.A. per un periodo illimitato) o nulla osta che in qualche modo lo autorizzassero a lavorare e non poteva dunque presentare domande di lavoro nel settore IT, nonostante che con il diploma di laurea fosse perfettamente qualificato per farlo.

Tutto ciò fino a quanto Apple presentò nel 2007 l’iPhone. Paul racconta di essere rimasto “sbalordito” dalla possibilità di scrivere software per un dispositivo che l’utente poteva tenere in mano. Nel 2012, quando ancora lavorava nel settore delle costruzioni, Paul notò un’inutile seccatura nel suo lavoro quotidiano: doveva portarsi dietro pesanti secchi e colori di test ogni volta che doveva pitturare pareti. “Avevo un problema e cercai sull’App Store l’esistenza di un’app che in qualche modo mi permettesse di avere un inventario delle vernici usate”. Non esistendo un’app del genere, Paul affrontò da solo il problema, imparando a programmare e creando una piccola app denominata “What Paint” con la quale riuscì a ricavare qualche soldo.

Furono ad ogni modo necessari ancora due anni prima di poter ottenere l’agognata green card e provare a entrare nel settore IT. Quel giorno arrivò nel 2014 (dieci anni dopo la laurea). “I miei datori di lavoro capirono la passione che avevo messo nello sviluppare l’app”. “L’hanno apprezzata e mi ingaggiarono in pratica su due piedi”.

Paul adesso mira a restituire un po’ quello che ha avuto dalla vita. Le aule dove è docente sono piene di studenti tra i 18 e i 25 anni con storie di immigrazione che conosce bene; molti ragazzi sono immigrati, fanno parte di minoranze o sono persone che si trovano in difficoltà economiche. “Ho visto di persona cosa significa”, riferisce ancora. “Il mio obiettivo è permettere a loro di trovare un lavoro e aiutarli ad avere una vita soddisfacente. Dico sempre loro che siamo una famiglia”. Oltre al ruolo di “genitore”, mentore e sviluppatore iOS, Paul è anche un fanatico del fitness è sta affrontando gli allenamenti per il mezzo ironman, una disciplina sportiva ad alto contenuto fisico. Il segreto che ha gli ha permesso di fare tutto questo? “Mi alzo spesso alle 3 di mattina solo per fare prima possibile tanto lavoro in più”.

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