L’asta per i selfie è diventata parte integrante del mercato della fotografia e in molti si saranno chiesti chi l’ha inventata. Fino ad oggi sembrava che la paternità dei “selfie stick” moderni fosse du Wayne Fromm, che nel 2006 aveva presentato il QuickPod, anche se ai tempi era semplicemente considerato un monopiede con testa snodabile, visto che il mercato degli smartphone era bel lontano dall’essere ciò che è diventato oggi.
In realtà un documento su Camerapedia e pubblicato da Kotaku dimostra come l’idea fosse stata realizzata già nel 1983 da Minolta, con la sua punta e scatta Minolta Disc -7, una fotocamera con dischi in pellicola. La particolarità della Minolta Disc -7 era la possibilità di essere agganciata ad un’asta; uno specchio convesso sul fronte, consentiva di comporre lo scatto dalla distanza a bastone esteso. Un cavetto, collegato al pulsante di scatto azionava l’otturatore meccanico, mentre la distanza creata con il bastone era calcolata come ideale per la messa a fuoco.
Ai tempi ovviamente la parola “selfie” non era stata inventata e tantomeno “selfie stick”: il nome del bastone era semplicemente Extender, ma l’idea era già la stessa, anche se nessuno, tranne forse i due giapponesi usati come modelli per il manuale di istruzioni, aveva idea di quanto sarebbe diventata pervasiva e qualche volta anche fastidiosa la moda. Lo si nota chiaramente dal loro sguardo malinconico…