Apple dice che la tastiera “di terza generazione” dei nuovi MacBook Pro 2018 è migliorata “per una digitazione più silenziosa”. A rendere diversa e più “robusta” la sottile tastiera con il meccanismo a farfalla è sicuramente una copertura in silicone sotto ogni singolo tasto, un elemento che, anche se Apple non lo dice, probabilmente serve a renderla meno esposta a potenziali problemi causati da polvere e sottili detriti che potevano finire tra i tasti.
Tornando alla silenziosità, Anthony Ha del sito TechCrunch ha pubblicato un filmato nel quale mette a confronto rla umorosità delle tastiere dei MacBook Pro di vecchia e nuova generazione. Al nostro orecchio non sembra di sentire differenze evidenti ma probabilmente dipende anche dalla velocità e dal modo di digitare. Un collega del redattore di TechCrunch dice che Anthony è un incredibile e “rumoroso dattilografo” che sembra avere sotto le dita non una tastiera ma uno strumento. “Se fosse un musicista, Anthony sarebbe il giovane Glenn Gould” (il leggendario pianista canadese che un po’ tutti conosciamo per le celeberrime Variazioni Goldberg di Johann Sebastian Bach, apprezzate per la lettura disinibita e trasgressiva della versione di Gould).
Il più rumoroso e veloce redattore di TechCrunch è sembrato la scelta ovvia per mettere sotto torchio i tasti dei nuovi MacBook Pro 2018. Il testo continuatamente digitato è “The quick brown fox jumps over the lazy dog”, la locuzione tipografica conosciuta nel mondo anglofono impiegata per il collaudo di macchine per scrivere, tastiere e di altri strumenti che ricorrono alle lettere dell’alfabeto inglese perché consente di digitare tutti i caratteri dell’alfabeto.
Alle nostre orecchie non sembra di sentire differenze sostanziali tra vecchia e nuova tastiera. C’è una sottile differenza ma a noi non pare così abissale. Restiamo in attesa di provare la macchina dal vivo per capire se vi sono altre differenze più importanti, in termini di fluidità e omogeneità.
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