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Il riciclo di batterie al litio esauste al centro della collaborazione tra Italvolt e PoliMi

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Il riciclo dei componenti delle batterie assumerà un ruolo sempre più fondamentale per soddisfare la domanda di materie prime nei prossimi decenni. L’Aie (Agenzia internazionale per l’energia) stima che entro il 2040 il litio riciclato utilizzato nelle batterie potrebbe essere pari a circa 81 mila tonnellate, con un enorme aumento rispetto alle 3 mila tonnellate previste per il 2030.

Italvolt ha annunciato una partnership con il Politecnico di Milano che punta alla realizzazione di un’economia circolare a ciclo chiuso per lo sviluppo di batterie per la mobilità elettrica.

Nell’ambito della partnership, il laboratorio interdipartimentale di recente costituzione del Politecnico, CIRC-eV, Circular Factory for the Electrified Vehicles of the Future, identificherà le fonti di approvvigionamento primario di materie prime e analizzerà le possibilità di recupero di materiali chiave da fonti secondarie riciclate, come le batterie esauste.

La partnership segue quella siglata recentemente da Italvolt con AECOM, con l’obiettivo di ottimizzare la produzione e aumentare la resilienza delle batterie agli ioni di litio, riducendo al minimo gli scarti nel ciclo di vita del progetto. All’interno della partnership, il Politecnico di Milano mapperà le catene di approvvigionamento per aiutare Italvolt a reperire materie prime da fonti primarie per la realizzazione della gigafactory di Scarmagno, con una capacità produttiva a regime di 45 GWh.

L’Università valuterà la qualità dei materiali provenienti dai fornitori primari per garantire la realizzazione di batterie agli ioni di litio di massima qualità e sostenibilità.

Italvolt, partnership con il Politecnico di Milano per il riciclo di batterie esauste
Lo stabilimento di Italvolt, la cui apertura è prevista per il 2024, avrà un’estensione di 300.000 m2, darà lavoro a circa 3.000 persone e raggiungerà a regime una capacità produttiva fino a 45 GWh all’anno,

Oltre alle fonti di approvvigionamento primario, il Politecnico analizzerà i flussi relativi agli scarti di produzione per alimentare la fornitura anche tramite fonti secondarie. L’Università valuterà l’intera catena di produzione per permettere a Italvolt il recupero di materiale chiave presente nelle batterie esauste. Questa analisi, hanno fatto sapere le due realtà, sarà fondamentale per limitare al minimo gli sprechi e sviluppare un processo produttivo pienamente efficiente.

La partnership tra Italvolt e il Politecnico di Milano arriva in un momento chiave per lo sviluppo delle batterie agli ioni di litio. L’Università ha una ricca storia in campo ingegneristico, architettonico e del design industriale e può quindi sostenere Italvolt nel processo di sviluppo delle batterie. Nelle previsioni del Global EV Outlook 2022 dell’Aie, il litio è la materia prima con il maggior gap tra domanda e offerta e si stima che la richiesta sia destinata ad aumentare di sei volte fino a 500 mila tonnellate entro il 2030. Il lavoro di ricerca del Politecnico consentirà a Italvolt di adattare il proprio processo produttivo all’evoluzione della dinamica tra domanda e offerta. Aumentando l’efficienza dell’approvvigionamento di materie prime attraverso fonti primarie e secondarie, Italvolt ridurrà al contempo sia il costo finale delle batterie sia gli scarti complessivi del processo di sviluppo.

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