Apple ha pubblicato, come da tradizione, il consueto report semestrale sulla trasparenza, un PDF che evidenziana richieste ricevute da parte di governi, autorità e forze dell’ordine per l’accesso a dati degli utenti.
Dai dati riferiti ai primi mesi del 2020, emerge che le richieste delle autorità sono calate rispetto ai precedenti sei mesi. Apple ha ricevuto un totale di 28276 richieste che riguardano 171368 dispositivi, ottemperando l’80% delle richieste.
Apple, come abbiamo spiegato molte volte, riceve ogni anno richieste legali di vario tipo per fornire informazioni o eseguire determinate azioni. Gli enti governativi e privati che si rivolgono a Apple per avere informazioni e dati dei clienti devono attenersi alle relative leggi e normative in vigore.
Per contratto i fornitori di servizi che lavorano con Apple devono seguire le stesse procedure applicate da Apple per gestire tali richieste. I legali di Cupertino le esaminano e verificano che siano legittime dal punto di vista legale. Se lo sono, vengono forniti i dati che rientrano nell’ambito della richiesta specifica. Se una richiesta non è legittima dal punto di vista legale, o Apple ritiene che sia poco chiara, inopportuna o troppo vaga, viene contestata o respinta. Un riepilogo delle richieste è pubblicamente disponiibile ogni sei mesi.
Apple ha da qualche tempo predisposto un portale online su scala globale per i funzionari delle autorità governative: dopo essersi autenticati, è possibile inviare e monitorare le richieste di dati e ottenere le informazioni appropriate da parte di Apple.
La multinazionale di Cupertino ha specifiche linee guida in materia di richieste da parte delle forze dell’ordine e svolge corsi di formazione specificiindicando il tipo di dati che Apple può rendere disponibili e come ottenerli, in conformità con le linee guida per le procedure legali. Due volte all’anno nei report sulla trasparenza è spiegato come vengono gestiti i diversi tipi di richieste che arrivano.
Trovate qui il report completo.