A seguito delle notizie secondo cui il governo del Regno Unito aveva abbandonato i piani per regolamentare Apple e altre grandi aziende tecnologiche utilizzando una nuova entità antitrust Digital Markets Unit (DMU), il Dipartimento della Cultura, dei Media e dello Sport (DCMS) ha assicurato invece che attuerà la DMU per penalizzare le aziende che non soddisfano le regole.
Lo riferisce Reuters, che ricorda come il governo del Regno Unito ha istituito la DMU nel 2020, affermando che avrebbe concesso all’organismo poteri di creare un codice di condotta che le grandi aziende tecnologiche avrebbero dovuto rispettare all’interno del Paese, pena sanzioni pecuniarie del 10 per cento del fatturato annuo. Un rapporto pubblicato dall’Autorità per la concorrenza e i mercati (CMA) all’inizio di quest’anno aveva lo scopo di focalizzare l’attenzione della DMU ed è stato accolto con una risposta dura da parte di Apple.
Mentre la DMU esiste attualmente con circa 60 membri del personale, non ha poteri oltre alle capacità esistenti della CMA. La DMU sta attualmente lavorando a una serie di indagini, tra cui termini e regole di App Store di Apple e del “duopolio” di Apple e Google sugli ecosistemi mobili. Un portavoce del governo ha confermato che alla DMU sarà conferito il potere di affrontare le “pratiche predatorie” di alcune grandi aziende tecnologiche con l’obiettivo di aumentare la concorrenza e dare agli utenti un maggiore controllo.
Le proposte del DCMS includono disposizioni per rendere più facile per gli utenti passare da iOS ad Android e dare agli utenti un maggiore controllo sui motori di ricerca e su come vengono utilizzati i loro dati. Gli sviluppatori di app sarebbero in grado di distribuire le loro app “a condizioni più eque e trasparenti”. Ci sono anche piani per offrire alle piccole e medie imprese prezzi migliori dai servizi offerti dalle grandi aziende tecnologiche, nonché approfondimenti sugli algoritmi che guidano il traffico e i ricavi.
La DMU sarà in grado di multare le aziende che infrangono il suo codice di condotta, irrogando sanzioni del 10 per cento del fatturato globale annuo dell’azienda responsabile, con un ulteriore cinque percento del fatturato globale giornaliero aggiunto per ogni giorno di violazione. Nel caso di Apple in Regno Unito, le multe potrebbero raggiungere rapidamente decine di miliardi di dollari. I dirigenti potrebbero anche affrontare sanzioni civili se dovessero essere ritenuti responsabili per non essersi impegnati a soddisfare le richieste di informazioni.
Un portavoce del DCMS non ha risposto alla domanda se la legislazione per potenziare la DMU sarà inclusa nel discorso della regina di quest’anno. Dunque, non è ancora chiaro quando la nuova unità sarà operativa con i nuovi poteri. Il dato certo è che l’ecosistema di Apple è sempre più sottoposto a un intenso controllo da parte di governi e antitrust di tutto il mondo, tra cui Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud, Unione europea e altri.