Boris Johnson intende eliminare gradualmente Huawei dall’accesso alle reti 5G nel Regno Unito. Lo anticipa il Telegraph spiegando che il governo UK sta studiando modi non solo per impedire nel giro di sei mesi l’uso di apparecchiature Huawei ma portare anche alla rimozione di apparecchiature già sfruttate in alcune infrastrutture.
Dietro l’inversione a U probabili pressioni dagli USA; il ban arriva ad ogni modo dopo che il Government Communications Headquarters (Quartier generale del governo per le comunicazioni) – l’agenzia governativa che si occupa della sicurezza, nonché dello spionaggio e controspionaggio – ha “rivisto” le precedenti considerazioni secondo le quali lo Stato aveva bisogno di diversificare i fornitori e sarebbe stato in grado di gestire eventuali rischi per la sicurezza.
Johnson in una intervista con l’Evening Standard ha dichiarato: «Non voglio una situazione in cui l’infrastruttura nazionale potrebbe essere controllata da un’agenzia di stato potenzialmente ostile. Dobbiamo valutare come procedere con grande attenzione». Da qui la decisione di rivedere il ruolo di Huawei nelle infrastrutture domestica del Regno Unito. Il rapporto del Gchq dovrebbe essere presentato al primo ministro questa settimana.
«La politica del Regno Unito è dettata dall’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Donald Trump», ha scritto in una serie di tweet il responsabile dei media internazionali di Huawei a Londra, Paul Harrison. «Gli Usa non dovrebbero rispettare un Regno Unito che nell’era post Brexit è in grado di scegliere la propria strategia sulle telecomunicazioni?». E ancora: “«Il Parlamento europeo è stato sostituito dalla Casa Bianca?», Gli USA, dice ancora il responsabile di Huawei, stanno semplicemente «lottando per recuperare la posizione di mercato «sul 5G rispetto al «leader globale Huawei» evidenziando che gli Stati Uniti «hanno costantemente fallito nel fornire prove a sostegno di infinite accuse spurie».
Huawei è già colpita da sanzioni degli Stati Uniti che proibiscono l’uso di brevetti statunitensi. In Francia, invece, si è deciso di utilizzare le tecnologie cinesi per un massimo di otto anni.