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Il Regno Unito chiede ai colossi IT di non mostrare pubblicità ai minori

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Una lettera aperta firmata da parlamentari del Regno Unito, docenti del mondo accademico e sostenitori dei diritti dell’infanzia, esorta le aziende del mondo IT a bloccare le pubblicità mostrate a chi ha meno di 18 anni. A riferirlo è BBC spiegando che la pubblicità comportamentale non solo pregiudica la privacy ma comporta per i giovani più sensibili una “sleale pressione commerciale”.

La lettera è indirizzata a Google, Amazon, Apple, Facebook e Microsoft. Una diversa richiesta accusa YouTube (di proprietà Google) di essere illegalmente in possesso dei dati di cinque milioni di ragazzi del Regno Unito che hanno meno di 13 anni. Le leggi europee sulla protezione dei dati non consentono il cosiddetto “mining” dei dati – il processo di estrazione dei dati – per scopi di marketing.

“Il fatto che le aziende che si occupano di annunci siano in possesso di 72 milioni di data point (punti di riferimento) su un ragazzo quando questo compie 13 anni, evidenzia la portata della disattenzione nell’inosservanza della normativa, e la straordinaria sorveglianza alla quale i ragazzi sono sottoposti”, si legge nella lettera. “Non esiste alcuna giustificazione per usare gli adolescenti come target con annunci personalizzati”, “…voi, le più potenti società di internet, avete la responsabilità di proteggere i vostri utenti”.

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La richiesta avanzata in Regno Unito contro la pubblicità ai minori è firmata, tra gli altri, dal Global Action Plan (GAP) che mira a cambiamenti dei comportamenti in una prospettiva sostenibile, evidenziando che l’advertising online acceleri il consumismo aggiungendo inutili elementi di pressione al pianeta. A tutti i big del settore citati è stato chiesto di rispondere ma finora nessuna ha replicato.

Con una diversa azione, Duncan McCann, sostenitore della privacy, ha citato in giudizio Google per conto di 5 milioni di ragazzi britannici affermando che Big G ha infranto leggi sulla privacy tracciando i ragazzi online, violando leggi sulla protezione dei dati del Regno Unito e dell’Unione europea. YouTube ha replicato riferendo che la sua piattaforma non è pensata per ragazzi di meno di 13 anni.

Tutti gli articoli di macitynet che parlano di Apple, Amazon, Facebook, Google e Microsoft sono disponibili ai rispettivi collegamenti.

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