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Il regalo di Natale del roaming nell’Unione Europea per il 2019

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Regalo di Natale, in realtà già previsto, per il roaming europeo, il grande cambio di passo voluto dalla Commissione europea con “Roaming like at home”, che dal 15 giugno 2018 permette di utilizzare con grandi benefici sociali ed economici i minuti, sms e giga nazionali della propria offerta durante la permanenza in un altro stato dell’Unione, basta che sia temporanea.

Se minuti ed sms non hanno limitazioni, cambia il discorso come ben sappiamo sui gigabyte, che sono invece limitati con una formula particolare legata a un coefficiente di costo che è quello stabilito dalla Commissione.

Fino ad ora questa formula era basata sul rapporto

GB usabili = (importo del canone della propria offerta iva esclusa / 6 euro) x 2

La formula permette di utilizzare una quota significativa del totale di gigabyte del proprio piano tariffario a condizione che l’utilizzo sia temporaneo e che la scheda venga utilizzata abitualmente nel paese dove è stata creata. L’operatore in caso di dubbio può verificare gli ultimi quattro mesi di utilizzo per verificare questo utilizzo coerente. In caso contrario, viene applicata una tariffa massima di 3,2 centesimi di euro al minuto di chiamata, 10 centesimi di euro per ogni sei sms e 6 euro per gb di dati (a partire dal primo gennaio 2019 questo importo verrà abbassato a 4 euro e 50 per gigabyte).

Adesso le norme sul roaming prevedono un cambio di coefficiente per il calcolo della quantità di gigabye utilizzabili in roaming europeo. La formula prevede infatti:

GB usabili = (importo del canone della propria offerta iva esclusa / 4,5) x 2

(cambia il denominatore della frazione, che è espresso in euro, da 6 a 4,5. Continuerà a cambiare progressivamente anche negli anni successivi, passando a 3,50 euro per GB il 1 gennaio del 2020, 3 euro il 1 gennaio del 2021 e infine 2,5 euro il primo gennaio del 2022. In questo modo, non solo i gigabyte a disposizione degli utenti aumentano il prossimo 1 gennaio, ma continueranno a farlo in maniera costante anche nei prossimi tre anni.

Il regalo di Natale del roaming nell’Unione Europea per il 2019

La cifra chiave è il denominatore della frazione, cioè il costo in euro del gigabyte sia secondo la tariffa che, dietro le quinte, per i costi che devono essere sopportati dagli operatori. La Commissione europea prevede un abbassamento di quei costi. L’obiettivo ideale, secondo alcuni, sarebbe arrivare a una totale apertura dei mercati e concorrenza tra operatori dei paesi europei anche se, come si può facilmente immaginare, è fortemente osteggiata dai carrier.

I Paesi in cui è valida l’offerta sono tutti quelli dell’Unione Europea, a cui si aggiungono anche i Paesi della Area Economica Europea (EEA). La lista: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, (inclusi Guadalupa, Guyana francese, La Reunion, Mayotte, Martinica) Germania, Gibilterra, Grecia, Irlanda, Islanda, Lettonia, Liechtenstein, Lituania, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.

Per noi italiani è rilevante la mancanza sia della Svizzera (tranne che per chi usa Fastweb Mobile, che ha un suo accordo bilaterale sul roaming con la casa madre, Swisscom) e il Principato di Monaco, di cui avevamo già parlato in calce a questo articolo.

In futuro lo sviluppo di questo tipo di tariffe per il roaming europeo si sposerà comunque sempre più con l’apertura delle frontiere per quanto riguarda gli operatori mobili. E negli ultimi mesi l’arrivo di operatori come Iliad (della francese Free) hanno rivoluzionato il mercato, con l’approccio low cost che ha costretto tutti quanti gli operatori di mercato a trovare una nuova formulazione dei propri piani tariffari e un nuovo modo di interagire con la clientela.

Così, oltre a offrire gigabyte come se non ci fosse un domani, gli operatori tradizionali hanno aperto anche marchi low cost che devono intercettare tipi di utenza finora trascurata, ma senza portarsi dietro i costi tipici di un operatore legacy come le varie Vodafone e Tim.

La vera novità però sono gli operatori virtuali, che stanno spuntando come funghi e che non sempre è detto che riescano ad attecchire. Vedremo come evolverà il mercato anche qui.

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